Vinted: come regolarsi con le vendite sulla popolare app senza evadere le tasse

La popolare applicazione per la compravendita di abiti e oggetti usati è soggetta a una particolare regolamentazione in materia fiscale 

Vecchi mestieri vanno, nuovi mestieri vengono. E’ così, più che mai negli ultimi anni, che si potrebbe definire una buona parte del mercato del lavoro, soprattutto quella parte che nasce e vive sulla rete.

La popolare app per la compravendita dei vestiti usati – Notizie.com – )

Vinted è una piattaforma gratuita, con 45 milioni di iscritti in Europa, che permette di vendere, scambiare e acquistare capi d’abbigliamento di seconda mano, senza il pagamento di nessuna commissione. Essa permette di vendere vestiti, scarpe e accessori che non utilizzano più.

Una seconda vita agli abiti usati

Uno degli esempi più eclatanti è quello delle piattaforme usate come luoghi di scambio, o per la vendita e l’acquisto di abiti usati, come Vinted, e per realizzare quindi un piccolo guadagno. L’app si è diffusa così tanto che 7 italiani su 10 la usano per rivendere i loro abiti, scarpe od oggetti usati, e per alcuni è diventato una specie di lavoro, ma non tutti sanno che in alcuni casi si è obbligati a dichiarare i propri guadagni. L’Europa ha infatti recentemente pubblicato nella Gazzetta Ufficiale la nuova direttiva in materia fiscale dell’Unione europea, chiamata DAC7, che cambierà il modo di far approcciare il Fisco alle attività digitali. E’ necessario fare riferimento alle regole fiscali del proprio Paese. Nel caso delle vendite occasionali in Italia non ci sono tasse. Ma se le vendite sono abituali, se si vendono molte cose allora si configurerà attività economica e sarà soggetta a obblighi dichiarativi e fiscali. La direttiva impone alle piattaforme online di comunicare alle autorità fiscali locali le informazioni riguardanti le vendite e i guadagni dei propri utenti al fine di prevenire frodi fiscali. Tale regola si applica però a chi realizza determinati importi o un certo numero di vendite online, che dovranno essere tracciate e trasmesse all’Agenzia delle Entrate. L’eventuale gettito fiscale stimato dalla Commissione europea ammonterebbe a 30 miliardi di euro, per tutti i paesi europei.

Le vendite su Vinted sono regolate dalle Agenzie delle Entrate – Notizie.com –

Gli obblighi verso l’erario

Per le vendite online, gli obblighi del venditore sono quelli di trasmettere i propri dati personali al gestore della piattaforma. Se trattasi di persona fisica: nome, cognome, indirizzo di residenza, codice fiscale o ipotetico Nif, numero di P.IVA e data di nascita. La stessa Vinted è legalmente costretta a raccogliere e comunicare i dettagli sul reddito e sui contribuenti relativi ai venditori che superano il limite di 30 vendite o che hanno guadagnato oltre 2.000 euro vendendo prodotti attraverso la piattaforma nel corso di un anno civile. Vinted comunicherà quindi alle autorità fiscali del Paese: l’IBAN collegato all’account, il titolare del conto corrente, solo se diverso dal nome registrato su Vinted, l’importo del reddito per trimestre, il numero di vendite concluse per trimestre. Inoltre la piattaforma invierà un promemoria a coloro che sono obbligati a dichiarare i dati relativi alle proprie vendite per compilare il formulario DAC7. Il primo va prodotto entro il 31 gennaio 2024. Chi ometterà la compilazione e l’invio della dichiarazione andrà incontro ad alcune limitazioni: gli annunci saranno nascosti, non potranno essere trasferiti i soldi dal saldo e quest’ultimo non potrà essere usato per fare acquisti. La nuova diretta dell’Unione Europea, è stata approvata in consiglio dei ministri, con un decreto legislativo il 1° gennaio 2023. È possibile verificare la cronologia dei pagamenti sul proprio Saldo Vinted o su Profilo “I miei ordini” per controllare l’archivio delle vendite e dei guadagni precedenti.

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