Il satellite della Nasa Rhessi è in caduta verso la Terra. Infatti, come accade sempre più spesso ai satelliti che concludono la loro missione di studio, anche Rhessi sta vivendo le sue ultime ore in orbita prima di precipitare dallo spazio. Il rientro nell’orbita terrestre è previsto in queste ore, ma non si conosce con precisone ora e luogo dell’impatto possibile.
Alcuni frammenti potrebbero sopravvivere all’impatto con l’atmosfera, ma “il rischio di danni per chiunque sulla Terra è basso, approssimativamente pari a 1 su 2.467”, spiegano gli esperti della Nasa che stanno monitorando la situazione insieme al Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.
Il satellite fuori controllo
E’ atteso in queste ore il rientro nell’atmosfera terrestre del satellite RHESSI, acronimo di Reuven Ramaty High Energy Solar Spectroscopic Imager della NASA, che per più di quindici anni, dal 2002 al 2018, ha studiato il sole più da vicino aiutandoci a capire meglio la nostra conoscenza sui brillamenti solari, registrando più di 100.000 eventi di raggi X, consentendo così agli scienziati di studiare le particelle energetiche nei brillamenti solari. Con sempre maggiore frequenza siamo alle prese con notizie di satelliti in caduta verso la terra, appena 3 mesi fa era toccato al satellite Erbs. Ricordiamo sempre che in questo momento in orbita ci sono circa 15 mila satelliti, tra attivi e non più attivi, che ad un certo punto possono perdere la loro orbita e puntare di nuovo verso il nostro pianeta. Il satellite in questione pesa meno di 300 chilogrammi e non è tra i più grossi detriti spaziali in caduta sulla Terra. “Cose così piccole bruciano nell’atmosfera una volta alla settimana, dunque non è un grosso problema”, si dicono convinti dalla stessa agenzia spaziale, ma resta l’incognita di dove potrebbero comunque cadere alcuni frammenti “sfuggiti” all’atmosfera nel momento di rientrare verso terra.
Il rientro nella giornata odierna
Gli esperti hanno anche rivisto l’orario dell’impatto con l’atmosfera, che dovrebbe avvenire proprio il 20 aprile, in anticipo rispetto a quanto previsto nei giorni scorsi. La sua orbita era monitorata da anni perché oramai non più “attiva”. E secondo le ultime previsioni elaborate dall’americana Aerospace Corporation, l’Italia non corre particolari pericoli, soltanto la Sicilia potrebbe essere marginalmente interessata dalle linee delle possibili traiettorie di sorvolo che l’oggetto potrebbe percorrere, ma come sempre accade in questi casi dati più certi arriveranno nelle ore prossime all’eventuale impatto. Se mai arrivasse qualche piccolo frammento sulla terra, si tratterà comunque di piccoli oggetti, non pericolosi, perché la maggior parte del corpo del satellite si disintegrerà per l’attrito con gli strati dell’atmosfera.