Anche chi ha assunto con regolare contratto colf e badanti per accudire i propri cari deve emettere e consegnare regolare busta paga
Il contratto collettivo nazionale di lavoro regola, in modo unitario per tutto il territorio nazionale, anche il rapporto di lavoro domestico. Proprio per questo è fondamentale ricordare e tenere conto che anche a colf e badanti va sempre consegnata la busta paga.
E’ importante ricordare che è stato stanziato nell’ultima manovra di governo anche il bonus colf e badanti del 2023, un incentivo destinato alle famiglie che intendono assumere collaboratori domestici con un contratto in regola. Per la prima volta un contributo viene erogato a favore di tutte le famiglie che assumono e regolarizzano la posizione della propria colf o badante.
L’importanza di un lavoro da mettere in regola
Il supporto domestico fornito dalle colf e dalle badanti è fondamentale per molte famiglie italiane che hanno bisogno di assistenza in casa. Questi lavori richiedono competenze e abilità specifiche, tra cui empatia, comunicazione, ascolto, flessibilità e adattabilità. I ritmi frenetici della vita lavorativa inducono sempre più persone a rivolgersi a colf e badanti sia per le faccende domestiche, sia per assistere familiari che ne hanno necessità. Colf e badanti che possono essere non solo di nazionalità estera ma anche italiana. La mancanza di lavoro, o comunque di stabilità lavorativa, inducono molti, soprattutto donne, a scegliere questo tipo di attività lavorativa. E tutte queste mansioni sono inquadrate nel contratto collettivo di lavoro che deve sottostare a regole, principi e obblighi assolutamente paritari a tutti gli altri lavori anche in tema di regime fiscale.
Numeri importanti
Secondo gli ultimi dati ISTAT, nel 2022 c’erano circa 1,5 milioni di lavoratori domestici, tra cui colf e badanti, di cui il 90% donne. La maggior parte di loro (circa il 71%) sono di nazionalità straniera, soprattutto rumene, ucraine, filippine e marocchine. Molte di loro lavorano come libere professioniste senza un contratto di lavoro regolare e senza contributi previdenziali e assistenziali adeguati. Secondo i dati, di questo milione e mezzo almeno 800 mila sarebbero irregolari. Chi non comunica o ritarda la comunicazione all’INPS dell’assunzione di colf e badanti o della trasformazione o cessazione del contratto, può subire l’applicazione di una sanzione amministrativa da parte del centro per l’impiego. Sanzione che va da 200 euro a 500 euro per ogni lavoratore. Resta quindi fondamentale regolarizzare queste assunzioni per non incorrere in sanzioni. La legge stabilisce anche che i datori di lavoro sono tenuti a consegnare ai lavoratori subordinati un prospetto firmato o una busta paga, nei quali devono essere presenti tutte le informazioni dettagliate necessarie per inquadrare il regime fiscale.