Il governo entro fine aprile dovrà decidere su un nuovo pacchetto di incentivi non soltanto per le auto ibride o elettriche, ma anche su quelle con il motore endotermico
Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, ha fatto sapere in una recente intervista che sono ancora disponibili dei fondi per continuare a rinnovare anche il parco auto fortemente inquinante in Italia e non soltanto le nuove motorizzazioni green.
Sono ancora disponibili gli incentivi auto elettriche 2023 dedicati alle vetture in fascia di emissioni 0-20 g C02/km e quindi anche alle vetture a batteria. Il bonus è in vigore dallo scorso 10 gennaio 2023 e sarà valido fino al 31 dicembre di quest’anno, per un fondo totale di 190 milioni di euro.
Un bonus anche per i motori termici
Tornano gli incentivi anche per le auto nuove a benzina e diesel. A questo provvedimento starebbe pensando il governo Meloni, pronto entro fine aprile a presentare i fondi disponibili per ricaricare il plafond per acquistare con gli sconti anche i veicoli con motore termico a basse emissioni. Questi andrebbero a sostituire così gli euro 0-1-2 e 3 oramai anche molto penalizzati ogni qualvolta che un comune di una città si vede costretto a limitare la circolazione per l’aria troppo inquinata. Il Governo non appare neanche preoccupato per quello che potrebbe sembrare un passo indietro sulla transizione verso la mobilità elettrica in nome della battaglia portata avanti a Bruxelles, tra neutralità tecnologica, biocarburanti e sopravvivenza del motore termico. “Bisogna incentivare chi ha bisogno dell’auto, i soldi dello Stato devono servire per svecchiare il parco auto, togliere dalla strada gli Euro 0 1-2-3, e per aiutare chi non se lo può permettere, non chi ha le facoltà di comprarsi se vuole un’auto elettrica” queste le chiarissime parole del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Urso, durante il question time alla Camera nei giorni scorsi.
Incentivi per tutti
Più soldi quindi per l’acquisto di vetture a benzina e diesel nella fascia di emissioni 61-135 g/km, auto sicuramente più economiche delle elettriche e per le quali potrebbe essere sufficiente un contributo di 2mila euro con rottamazione. “Il parco auto da rottamare è la vera priorità ambientale“ per il ministro, che indica come sono quasi 11 milioni le auto circolanti altamente inquinanti (euro 3 o inferiori), più del 25%. “È questa la vera emergenza ambientale che si è accumulata negli ultimi anni”, ha ancora sottolineato Urso. Continuare a incentivare il ricambio anche delle vecchie auto a benzina e diesel con modelli dai motori molto più all’avanguardia dal punto di vista ecologico, anche se ancora endotermici. Considerando che nel 2022 sono rimasti inutilizzati incentivi sull’elettrico puro per 127 milioni di euro e, finora, delle risorse stanziate per quella tipologia, nel 2023, ne risultano usate meno dell’8%, ovviamente per il costo quasi proibitivo che hanno quelle categorie di vetture.