E’ davvero possibile che la nostra app di whatsapp ci spii durante la notte? La scoperta lascia davvero senza parole.
Pare proprio che non ci sia alcun dubbio in merito al fatto che la nota applicazione di messaggistica, oltre ad essere molto utile per i contatti in tempo reale, faccia anche qualcosa di poco lecito.
E’ possibile infatti che non ci si possa fidare del tutto e ad averlo confermato è stato proprio Elon Musk, il primo ad avere sollevato questo particolare, è stato però Foad Dabiri, ingegnere di Twitter, che nel suo curriculum vanta anche un passato in Google. Lui proprio nel suo account Twitter ha scritto, riferendosi all’applicazione: “Microfono acceso mentre stavo dormendo”.
A riprova di questa situazione, il diretto interessato ha anche inserito uno screenshoot che potesse in qualche modo certificare che quello che stava dicendo era reale, insomma la domanda sorge spontanea: WhatsApp ci spia quando stiamo dormendo?
WhatsApp ci spia durante la notte: ecco la risposta dell’app
Insomma i dubbi che l’ingegnere ha inserito sul suo profilo Twitter non sono passati inosservati ed hanno fatto sorgere il dubbio che davvero, nel corso della notte, il microfono della nota applicazione possa in qualche modo spiarci.
“Cosa sta succedendo?”, ha scritto infine sulla piattaforma comprata da Elon Musk, che non manca di commentare: “That’s weird” (è strano), e di rilanciare la polemica contro gli avversari, scrivendo: “Di Whatsapp non ci si può fidare”.
Un vero polverone che ha scatenato un vero allarme social, lo stesso che nessuno ha potuto fare a meno di notare e di segnalare, ma proprio in men che non si dica, è arrivata la risposta immediata di WhatsApp stesso che riguardo alla questione ha ammesso: “Ci siamo messi in contatto con Dabiri. Riteniamo che alla base ci sia un bug di Android relativo alla dashboard della privacy. Abbiamo quindi chiesto a Google di verificare e provare a risolvere il problema”. E non finisce qua: “L’intenzione di spiare nessuno, perché gli utenti hanno avuto sempre pieno controllo sul proprio telefono. Di conseguenza l’utilizzo consensuale del microfono si limita alle chiamate e ai messaggi vocali”.
Insomma non pare esserci nessuna intenzione di spiare gli utenti da parte dell’applicazione di messagistica, ma è fuori questione il fatto che il malfunzionamento della dashboard di Google fosse già una cosa nota, tanto che un mese fa il problema era stato già sottolineato dal portale Wabetainfo. Si tratta per capirci di un vero bug che ancora non è stato risolto e che da un certo punto di vista fa crescere il sospetto negli utenti: come andrà a finire?