Quando e in che modo è possibile cacciare un figlio da casa? Anche per questo ci sono delle regole da seguire.
Sicuramente decidere di cacciare un figlio di casa è un gesto estremo che nella maggior parte dei casi dovrebbe sempre essere evitato, ma che senza scendere nel particolare dovrebbe sempre essere valutato nel pieno rispetto della legge.
Quello che bisogna sempre tenere a mente è che a prescindere dal motivo, un figlio minorenne non può mai essere cacciato di casa, i figli minori hanno infatti il diritto di vivere nell’abitazione della famiglia con la garanzia di ricevere vitto, alloggio e gli strumenti per potere crescere. Non possono essere affidati a altre persone, come: nonni, zii, amici se non in via temporanea.
“In realtà, non esiste un vero e proprio obbligo di coabitazione, ma i genitori devono comunque garantire ai figli assistenza completa su tutti i punti di vista” questo si legge su Money.it e quindi per capirci meglio si può affidare un figlio minore ad altre persone solo se si è in condizioni sicure e che possano garantire la loro sicurezza. Ma entriamo ancora di più nel particolare.
Come detto prima i figli minorenni non possono mai essere cacciati di casa, ma lo stesso vale per quelli maggiorenni almeno fino a quando non sono economicamente autosufficienti, ad esempio il figlio che frequenta l’università o è alla ricerca del lavoro visto che si applica l’obbligo del mantenimento.
Ovviamente per tutti i casi ci possono essere delle deroghe: un figlio che non economicamente autosufficiente e maggiorenne può essere comunque cacciato da casa nel caso in cui la mancata indipendenza economica sia una sua colpa e quindi se ad esempio non voglia lavorare: “I genitori hanno infatti un obbligo verso i figli ancora studenti, pertanto esonerati dall’attività lavorativa fino al termine degli studi, purché perfettamente in regola riguardo i tempi previsti per il corso di studio. Un figlio che va all’università solo per non lavorare e non è in regola con gli esami, per esempio, non deve essere per forza tenuto in casa e mantenuto” questo si legge su Money.it.
Altra cosa da tenere a mente è che in nessun caso si deve tenere a mente l’obbligo di mantenimento con gli alimenti, infatti questi spettano ai figli che sono in una situazione di indigenza.
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