Dalla Germania arriva finalmente uno studio che aiuta a capire quali sono i device in commercio che emettono più radiazioni
Sono da sempre l’oggetto di discussione più grande tra genitori e figli, non parliamo soltanto di una dipendenza da notifica sul display, ma soprattutto delle radiazioni che potrebbero essere emesse dagli smartphone. C’è chi ritiene siano innocue e chi non ne è affatto convinto, ma esistono dei limiti massimi raccomandati.
L’incidenza dello smartphone nella nostra vita quotidiana oramai ha raggiunto il livello massimo. Non possiamo più farne a meno che sia per lavoro, che sia per contattare amici e parenti o semplicemente per controllare e aggiornare i nostri profili social. La nostra vita scorre sul display del nostro cellulare, non più davanti ai nostri occhi.
L’incidenza degli smartphone nel quotidiano
Siamo arrivati al punto che c’è chi, se dovesse scegliere, avrebbe più paura di perdersi il proprio smartphone anzichè il portafoglio con soldi e documenti. Questa è la nuova realtà sociale che stiamo vivendo e affrontando. Il mondo oramai gira intorno allo smartphone, per lavoro, per svago, per compagnia, ma forse siamo troppo preoccupati per la dipendenza da notifica, ad esempio, dei nostri stessi figli, che abbiamo smesso di informarci e capire se le radiazioni emesse da un cellulare acceso 24 ore su 24 possono alla lunga recare un danno serio alla loro, e quindi anche alla nostra, salute. Per cominciare è meglio chiarire che gli smartphone, come tutti gli altri dispositivi dotati di antenna, espongono il nostro corpo a radiazioni a radiofrequenza (RFR), ma il dato specifico raramente viene esplicitato dai produttori sulle confezioni o le schede tecniche. Anche se la scienza non è ancora arrivata a chiare conclusioni sui rischi di un’esposizione prolungata al cellulare, un importante studio condotto dall’Ufficio federale tedesco per la protezione dalle radiazioni ha raccolto dati sugli smartphone che emettono più e meno radiazioni. E i telefoni sono classificati in base al tasso di assorbimento specifico (SAR) che subiamo quando siamo a contatto con essi.
La classifica delle radiazioni emesse
Il SAR è il tasso di assorbimento di energia a radiofrequenza per unità di massa corporea, che esprime la misura della percentuale di energia elettromagnetica assorbita dal corpo umano esposto a un campo elettromagnetico a radiofrequenza. Secondo il dipartimento tedesco che ha condotto lo studio, un dispositivo con un valore SAR di 0,6 w/kg è considerato a bassa radiazione e i cellulari che non superano un valore SAR di 0,5 watt per chilogrammo soddisfano i requisiti più elevati dell’etichetta ambientale “Blue Angel”. Mentre il limite massimo raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità, per evitare qualsiasi effetto termico, è di 2 W/kg su 10 grammi di tessuto corporeo. Ecco l’elenco, stilato dallo studio tedesco di alcuni dei dispositivi con livelli di emissione più alti che comunque, è bene notare, presentano indici assolutamente nella norma.
- Motorola Edge: 1,68 W/kg
- ZTE Axon 11 5G: 1,59 W/kg
- Asus ZenFone 6: 1,57 W/kg
- OnePlus 6T: 1,55 W/kg
- Sony Xperia XA2 Plus: 1,41 W/kg
- Xiaomi Mi A1: 1,75 W/kg
- OnePlus 5T: 1,68 W/kg
- Huawei Mate 9: 1,64 W/kg
- Xiaomi Mi Max 3: 1,58 W/kg
La Fondazione per la Ricerca sul Cancro ha da tempo confermato che non ci sono prove sufficienti per affermare che esiste un nesso tra l’uso del cellulare, soprattutto per quelli di nuova generazione, e i tumori cerebrali, ma alcuni consumatori continuano ad avere timori. Resta valido il buon senso nell’utilizzo del cellulare, prendendo qualche semplice precauzione come evitare di utilizzare il cellulare per molte ore di seguito a diretto contatto con l’orecchio, preferendo l’uso di auricolari, e tenere l’apparecchio in una borsa o in una giacca, invece che in tasca.