La bolletta dell’elettricità arriva davvero in tutte le case, ma cosa si deve fare per leggerla nel modo corretto?
Purtroppo la bolletta della luce al momento è davvero una delle cose più temute dagli utenti che per via dei rincari sui quali il Governo sta lavorando, delle volte non riesce ad arrivare alla fine del mese.
Quello che però in molti sottovalutano è il modo corretto di leggerla, un metodo importante che potrebbe anche aiutare a ridurre i costi: partiamo subito dicendo che lo schema delle bollette in genere è sempre uguale per tutti. La prima cosa da vedere è se si è clienti sul Mercato Libero o sul servizio di Maggior tutela.
Inseguito si procede: con Spesa per la materia prima energia, cioè la voce di costo dell’energia elettrica, quanto si spende in base a quanto si consuma, compresi alcuni costi fissi; Spesa per il trasporto e la gestione del contatore, relativa ai costi inerenti il trasporto e la manutenzione delle reti elettriche di distribuzione, oltre che dei contatori; Oneri di sistema, costi a copertura di attività di interesse generale per il sistema elettrico, pagati da tutti i clienti; Arrotondamenti vari, poi l’eventuale Bonus sociale; IVA e Accise: l’IVA viene applicata al costo complessivo del servizio, mentre l’accisa è una imposta indiretta sul consumo elettrico, gestita dall’Agenzia delle Dogane e Ricalcoli, il Totale bolletta, cui viene aggiunto il canone Rai.
Bolletta Luce: consumi fatturati, rilevati, stimati
Una volta chiariti i punti principali e il dettaglio della prima parte della bolletta, si prosegue con la lettura dei consumi che in genere viene trasmessa in modo automatico da contatore.
Il contatore elettronico infatti rileva i consumi seguendo la fascia oraria F1, F2 o F3 in cui avvengono, nella bollette troviamo anche: Consumo annuo (la somma dei consumi fatturati negli ultimi 12 mesi), il Consumo rilevato (consumi attribuiti sulla base delle letture rilevate dal distributore o da autoletture, il Consumo fatturato (il consumo fatturato in base alla tariffa applicata). A cui si aggiunge in genere anche il Consumo stimato.
Nel caso in cui ci si trovasse davanti a Consumo zero, allora nella bolletta sarà presente solo il costo fisso da saldare o invece l’importo negativo che poi viene ricalcolato con la bollette dei mesi successivi. Infine, alcuni fornitori mettono anche i servizi aggiuntivi, come per esempio le informazioni che riguardano il pagamento del Canone Rai e quelle sul Mix Energetico Nazionale.