Esistono dei nomi che in Italia per legge non possono essere utilizzati o dati ai nuovi nati per nessuna ragione: ecco quali sono.
Potrà sembrare una cosa incredibile, eppure esistono delle regole anche in fatto di nomi per quello che riguarda l’Italia e quindi cosi come succede anche per altri Paesi, la scelta del nome da dare al proprio figlio non pare essere molto libera.
E quindi ci sono dei nomi che sono propri banditi dalle anagrafi comunali per tante e diverse ragioni, che possono essere: nomi correlati a personaggi storici che hanno dato un contributo particolarmente negativo, oppure nomi che in abbinamento al cognome forniscono un insieme ridicolo e cosi via.
Pare infatti che la ragione, in generale, sia collegata alla tutela della persona da imbarazzo, derisione o magari anche da pregiudizi che può avere nel corso del tempo: insomma la legge da questo punto di vista tutela davvero la persona in tutta la sua interezza, ma entriamo nel particolare e cerchiamo di capire per bene le regole.
Nomi vietati dalla legge: ecco le regole a cui attenersi
Insomma, le regole parlano chiaro, ci sono dei nomi che la legge vieta e che per nessuna ragione possono essere usati o dati ai bambini appena nati proprio per evitare che con il tempo possano essere derisi o lesi nella loro persona.
Tanto per cominciare il divieto è quello legato a delle possibili omonimia che possono rivelarsi problematiche, poi altra cosa importante è quella che riguarda i nomi dei personaggi storici, ebbene questi non sono vietati in assoluto ma ci sono alcune personalità che per regola sono vietati come:
Adolf Hitler;
Benito Mussolini;
Josif Vissarionovich Stalin;
Osama Bin Laden;
Jack Lo Squartatore.
Stesso discorso vale anche per i nomi che possono appartenere alla finzione letteraria o cinematografica o a nomi che sono compresi nei personaggi di fumetti o dei videogiochi, come ad esempio:
Conte Dracula;
Moby Dick;
Madame Bovary;
Grande Gatsby
Madame Butterfly.
E stessa cosa dicasi per nomi tipo:
Hannibal Lecter;
Ken;
Pollon;
Doraemon;
Satana;
Ikea.
Insomma le regole parlano davvero chiaro, ma che cosa succede nel caso in cui i genitori decidessero di dare lo stesso un nome vietato al proprio figlio? In questo caso non esiste nessun tipo di sanzione o multa, ma quando il nome viola la legge, allora l’ufficiale di stato civile deve provvedere alla registrazione ma notificarla al procuratore della Repubblica. Quest’ultimo, provvede a una prima valutazione e se lo ritiene necessario richiede una sentenza di rettifica. Nel corso di procedimento, se il nome è considerato improprio si procede alla sua variazione. I genitori rischiano in sostanza il cambiamento del nome, oltre al rifacimento dei documenti.