In contemporanea con altre nazioni nel mondo, l’Italia sta accelerando per far si che un giorno gli esami per la patente si svolgeranno con gli esaminatori della motorizzazione collegati da remoto, con riconoscimento biometrico facciale dei candidati
Il compleanno dei 18 anni resta un passaggio fondamentale e molto atteso da tutti i ragazzi, con la porta del mondo degli adulti che si schiude davanti a loro e il sogno di conseguire la patente di guida per sentirsi finalmente indipendenti e definitivamente grandi.
L’esame teorico per il conseguimento o la revisione della patente delle categorie A1, A2, A, B1, B, BE e B96 si consegue con il metodo informatizzato. La procedura prevede un esame composto da 30 domande a risposta secca e la disponibilità della traduzione del listato in francese e tedesco.
L’ esame per diventare grandi
Negli ultimi decenni riuscire a prendere la patente è diventato un compito, forse non più difficile, ma sicuramente più impegnativo, con argomenti nuovi da dover studiare. Ore di guida aumentate e il numero delle domande per la prova teorica portate a trenta rendono comunque complicato il conseguimento della licenza. Il nostro Ministero Infrastrutture e delle mobilità sostenibili sta anche pensando a un rivoluzionario sistema per svolgere gli esami pratici di guida con l’esaminatore collegato da remoto. Il processo di digitalizzazione, già in atto nei vari paesi del mondo, ha subito per forza di cose una forte accelerazione durante la pandemia e il conseguente lockdown, tanto che in quel periodo le scuole guida avevano già sperimentato le lezioni on line e ora per il futuro delle motorizzazioni si pensa all’esame da remoto, con riconoscimento biometrico facciale dei candidati. Alla base di queste proposte, emerge l’obiettivo di recuperare efficienza nel lavoro delle motorizzazioni.
Telecamere, microfoni, altoparlanti installati nelle auto
Secondo quanto riportato da alcuni media, il Ministero avrebbe effettuato studi di fattibilità utilizzando per l’esame di guida veicoli equipaggiati con telecamere, microfoni, altoparlanti, sensori, anche sui famigerati doppi comandi e la possibilità di collegamento da remoto con la postazione dell’esaminatore. Mentre a bordo dell’auto insieme all’esaminando salirebbe l’istruttore dell’autoscuola, nel suo studio, l’esaminatore, oltre all’immagine dell’abitacolo e dell’esterno, avrebbe a disposizione la mappa del percorso scelto per l’esame, con la relativa segnaletica stradale e la segnalazione automatica del suo mancato rispetto, l’accesso ai vari dati della vettura, velocità, accelerazione, frenata, utilizzo delle luci, degli indicatori di direzione e delle cinture di sicurezza e tutte quelle informazione che messe insieme aiutano a comporre il giudizio finale del possibile neopatentato. Tutto poi sarebbe stato studiato anche per evitare possibili frodi, come il ricorso a un sistema automatizzato per il riconoscimento facciale dei candidati attraverso parametri biometrici, e l’esame verrà registrato per averlo a disposizione in qualsiasi momento per un ulteriore controllo.