Mercantili navi cargo: il futuro potrebbe essere a vela

Il futuro dei mercantili potrebbe essere a vela, le nuove navi cargo potrebbero davvero rappresentare una svolta tecnologica.

Tante novità sono in arrivo per il settore delle navi, cosi come si legge su Agi.it, uno studio innovativo ha scoperto come ridurre la resistenza aerodinamica delle navi del 7,5%, arrivando alla conclusione che le navi cargo a vela potrebbero essere una alternativa giusta e valida a quelle fatte con i combustibili fossili.

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Mercantile, Notizie.com

Il motivo di questa decisione e di questo studio, ha ovviamente a che fare con il raggiungimento degli obiettivi climatici internazionali, l’idea è quella di cercare di ridurre le emissioni di carbonio delle spedizioni navali oltre il 50% entro il 2050 rispetto ai livelli del 2008.

Ad avere dimostrato per primi questo nuovo metodo sono stati i ricercatori della Chalmers University of Technology, in Svezia: ad averli ispirati è stata una tecnologia aerodinamica che in genere viene usata nel campo dell’aviazione e che come risultato porta ad una maggiore efficienza energetica e un ridotto consumo del carburante.

Mercantili a vela, si va verso una maggiore efficienza energetica

Per una petroliera che va dall’Arabia Saudita al Giappone, ciò significherebbe una riduzione del consumo di carburante di circa dieci tonnellate” sono queste le parole di Kewei Xu, ricercatore postdoc in tecnologia marina presso il Dipartimento di meccanica e scienze marittime della Chalmers che appunto ha sottolineato la grande importanza di andare sempre di più verso dei metodi che possano permettere una maggiore efficienza energetica e ancora: “Nei prossimi anni, probabilmente vedremo navi combinare propulsione eolica e alimentata a carburante. Ma il nostro obiettivo a lungo termine è quello di rendere l’energia eolica l’unica fonte di energia per le navi mercantili e similari”.

Mercantile, Notizie.com

Ovviamente, la cosa importante da capire è il metodo secondo cui questa tecnica nuova dovrebbe funzionare, il tutto, cosi come su legge su Agi.it ha a che fare con la tendenza di un fluido a scorrere lungo una superficie curvata verso l’esterno, invece di cadere via; ricordiamo infatti che proprio nella navigazione uno dei punti principali di resistenza è la parte posteriore, quella quadrata della nave, con questo nuovo metodo infatti, l’effetto stesso dovrebbe essere ancora più forte proprio attorno a questa area: gli esperti la definiscono l’effetto Coanda.

Non resta quindi che attendere per vedere se il progetto in questione con il tempo, possa diventare una realtà a tutti gli effetti e anche una via verso il progresso.

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