Una dopo l’altra tutte le nazioni del mondo stanno dichiarando la fine della pandemia, ma ora l’attenzione si sposta sulle scorte dei vaccini nei magazzini
Dopo due anni assediati da una pandemia da Covid 19, che ha provocato migliaia di morti dirette e indirette, finalmente il mondo sembra vedere la fine di questo tunnel buio. Ma la rincorsa sfrenata alla vaccinazione di massa ha portato alla iperproduzione di scorte di vaccini che ora dovranno essere stoccati o indirizzati ad altri usi.
Comunque sarà stato un evento che si ricorderà sui libri di scuola, una di quelle situazioni epocali che segneranno per sempre la storia dell’umanità. Una pandemia che potrebbe aver segnato intere generazioni, rivoluzionando il mondo del lavoro e la socialità.
Siamo all’atto finale della pandemia
Due anni congelati della nostra vita, una pandemia a governare il mondo, le mascherine, il lockdown, il green pass, saranno tutti termini che riporteranno alla mente quei giorni, quelle settimane e quei mesi davvero terribili, durante i quali è stata messa a dura prova anche la democrazia stessa che regola le nostre esistenze. Resterà indimenticabile la frase scandita in diretta televisiva dall’allora presidente del Consiglio Mario Draghi per convincere i cittadini a vaccinarsi: “Non ti vaccini, ti ammali, muori”. Ma al di là di tutto quello che sta uscendo sugli effetti avversi delle stesse vaccinazioni, soprattutto per alcune categorie di persone e dei quali molto probabilmente si occuperanno gli organi competenti, ora che la pandemia sta volgendo al termine, che ne sarà delle migliaia di dosi di vaccino comprate e per ora stoccate nei magazzini? “Per me la pandemia Covid è finita e non sarà certo quello che determina l’Oms per farmi dire che è terminata. E’ finita perché se si parla con i medici che lavorano in ospedale la risposta è unica: il virus circola, ma la malattia oggi dà sintomi molto blandi nella maggioranza dei casi”, ha detto pochi giorni fa Matteo Bassetti, direttore Malattie Infettive San Martino di Genova.
La destinazione di migliaia di dosi di vaccino
Il passaggio della variante Omicron dovrebbe aver aperto una nuova fase che dovrebbe “plausibilmente” portare all’estinzione del virus, comunque possiamo dire che la fase più acuta del virus si è allentata in tutto il mondo, tanto che l’11 aprile scorso il presidente americano Joe Biden ha firmato la legge che mette fine all’emergenza Covid negli Stati Uniti. In Italia lo stato di emergenza è terminato, dopo oltre due anni, il 31 marzo 2022, su disposizione del Consiglio dei Ministri. Anche se le campagne vaccinali restano virtualmente aperte, diciamo che il richiamo della 4 dose non è andato a buon fine e ora il completamente del ciclo vaccinale è praticamente fermo. Adesso, prima che le tante, forse troppe, dosi di vaccino acquistate scadano, sarà necessario trovare loro un utilizzo. Una questione che è già arrivata sul tavolo della Commissione Europea, tanto che più di una nazione sta cercando di rinegoziare i contratti siglati con le case farmaceutiche.
Alcuni Paesi hanno proposto la semplice cancellazione degli accordi, ma le case farmaceutiche, forti dei documenti firmati in piena pandemia, non si sono mostrate disponibili a una rinegoziazione. La UE sta cercando di mediare tra le parti scoraggiando cambiamenti unilaterali delle condizioni contrattuali che sono state già approvate per non andare incontro a problemi di altra natura, però c’è un problema di fondo, sono gli Stati che decidono in materia di politica sanitaria. Insomma, alla fine, così come al momento dell’acquisto, anche per capire cosa fare di migliaia di dosi di vaccino, sembrerebbe essere solo un problema economico.