La più forte nuotatrice della storia italiana e forse la duecentista più forte al mondo, per la prima volta si racconta a cuore aperto
Il prossimo 16 maggio uscirà in tutte le librerie italiane, “Oro”, la prima autobiografia ufficiale di Federica Pellegrini. Nel libro ci sono la fatica, la passione, le vittorie e le sconfitte, e che cosa significhi stare davanti ai riflettori dall’età di quattordici anni. Perché la gara è soltanto l’atto finale di un percorso lunghissimo, a volte anche molto doloroso.
La “Divina”, è stata la duecentista più forte della storia del nuoto e uno dei più importanti atleti che l’Italia abbia mai avuto. Due medaglie olimpiche, diciannove medaglie mondiali, trentasette medaglie europee, centotrenta titoli italiani, undici record del mondo, cinque Olimpiadi con altrettante finali nei 200 stile libero che rappresentano ancora un record assoluto.
La nuotatrice italiana più forte di sempre
Nel 2004, solo sedicenne, conquistò la medaglia d’argento nei 200 m stile libero divenendo all’epoca la più giovane atleta italiana a salire su un podio olimpico individuale. Quattro anni dopo, ai Giochi di Pechino, vinse in quella stessa gara, la medaglia d’oro regalando all’Italia il primo successo olimpico femminile nella storia del nuoto. Basterebbero queste due medaglie per inquadrare la grandezza di Federica Pellegrini, ma la Divina, come la chiamavano i suoi tifosi per la regalità con cui batteva ogni avversaria, è stata molto di più per il nuoto e lo sport non solo italiano. La più grande nuotatrice italiana senza dubbio, ma anche la più forte duecentista della storia del nuoto per un palmares che spiega perfettamente un dominio assoluto di un atleta che è riuscita ad andare in finale in 5 Olimpiadi consecutive, dimostrando longevità e perseveranza agonistica fuori dal comune, oltre che una classe infinita nella sua specialità preferita: i 200 stile libero.
Un libro di ricordi
La gara è soltanto l’atto finale di un percorso duro e difficile, fatto di tante rinunce e battaglie personali, come soltanto uno sport spietato e individuale come il nuoto può metterti davanti. La Pellegrini ha scelto di raccontare la sua vita agonistica in un’ autobiografia che uscirà il prossimo 16 maggio. “Quando vedo il tabellone prendo a schiaffi l’acqua della piscina: sì, stavolta ce l’ho fatta! Incrocio lo sguardo di Alberto e scoppiamo a piangere come due scemi. Oro e nuovo record del mondo, 1’54”82″ racconta Federica nell’incipit iniziale del libro. Amata dalla gente e temuta da ogni avversaria, punzecchiata per alcune sconfitte sorprendenti, ma idolatrata quando ha riscritto il libro dei record, la carriera agonistica della Pellegrini è stata anche tante dure salite dopo aver toccato il cielo del trionfo assoluto, ma è li che ha fatto sempre vedere che lei era “diversa”. “All’inizio, quando ero solo una ragazzina, mi sentivo un vuoto dentro che riempivo con le vittorie, ma dopo un po’ non era più quello. Da un certo punto in poi l’ho fatto solo per me stessa. Mi chiedevano a chi volessi dedicare le mie vittorie. Le più difficili, quelle che arrivavano dopo periodi duri, quelle delle rinascite le ho dedicate tutte a me stessa. Perché io ero l’unica a sapere che sacrifici avessi fatto per ottenere quei risultati. Io ero il lupo. Cosa ne sapevano gli altri, chi aveva vissuto anche solo la metà di quello che avevo vissuto io? Questo fa di me una stronza?”. Si è ritirata nel 2021, dopo aver disputato la quinta Olimpiade consecutiva, a 33 anni, altro segno di grandezza assoluta in uno sport che ti logora dentro fin da quando sei ragazzino, oggi è membro della Commissione atleti del Cio.