Dimmisioni, quali sono le regole da seguire?

Quale sono le regole da seguire in caso di dimissioni dal proprio lavoro? Ecco gli aspetti a cui si deve prestare attenzione.

Non è certamente un argomento da sottovalutare quello delle dimissioni dal proprio lavoro e specialmente da parte del lavoratore che deve tenere conto di due aspetti fondamentali, quando si parla di questo argomento.

Dimissioni,
Dimissioni, Notizie.com

Partiamo subito dicendo che non sono richieste delle giustificazioni particolari quando si decide di lasciare il lavoro, tuttavia la procedura da seguire è quella telematica disponibile, ormai da tempo sul sito del Ministero del Lavoro e poi secondo punto anche quello di rispettare il periodo di preavviso che è stato inserito nel contratto di lavoro.

Insomma due principi fondamentali che in nessun caso devono essere trascurati anche per evitare di incorrere in problemi, una volta che la domanda viene presentata. Ma approfondiamo il discorso.

Dimissioni, quali sono gli aspetti che il lavoratore deve considerare?

Come detto prima una volta che si decide di presentare le dimissioni dal proprio lavoro, ci sono degli aspetti di cui bisogna per forza tenere conto, cosi come si legge sull’Adnkronos: “Ogni lavoratore assunto con contratto di lavoro a tempo indeterminato, salvo alcune eccezioni come ad esempio qualora sussista la giusta causa, deve osservare un periodo di preavviso se non vuole rischiare di dover corrispondere al datore di lavoro una somma pari allo stipendio che sarebbe stato percepito in caso di preavviso lavorato”.

Dimissioni, Notizie.com

Ovviamente questo obbligo è molto importante perchè tanto per cominciare salvaguarda anche il datore di lavoro che ha cosi la possibilità e il tempo di cercare e trovare una persona che possa sostituirlo, ovviamente, la persona in questione può anche essere cercata tra i dipendenti che ci sono in azienda oppure procedere all’assunzione, e formazione, di nuovi dipendenti.

Ma non è finita: “i contratti collettivi stabiliscono la durata del preavviso in base all’anzianità di servizio e al livello contrattuale: dipendenti “storici” dovranno così rispettare un periodo di preavviso più lungo rispetto ai nuovi entrati, come pure coloro che ricoprono posizioni gerarchicamente più elevate” si legge sempre sull’Andkronos.

Ovviamente una cosa importante da tenere a mente è che non ci sono dei tempi per potere dare il preavviso standard, ogni lavoro ha un contratto stabilito a parte: in genere si tratta solo di poche settimane, ma esiste anche la possibilità che il preavviso debba durare mesi come ad esempio nel caso degli operatori di vendita impiegati in azienda da più di 10 anni.

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