Il Garante della Privacy ha fatto sapere che OpenAI ha introdotto misure diverse in ottemperanza alle richieste dell’Autorità per quanto riguarda la segretezza dei dati personali
Dopo lo stop imposto lo scorso 11 aprile dalle Autorità competenti, ChatGpt, il chatbot creato da OpenAI, è di nuovo disponibile per gli utenti anche in Italia. L’azienda americana ha fatto sapere di aver risolto tutte le procedure richieste dal Garante italiano.
ChatGPT è un modello di linguaggio di grandi dimensioni sviluppato da OpenAI. Utilizza una tecnologia di apprendimento automatico per generare testo in modo autonomo, imitando il linguaggio umano. Può essere utilizzato per una vasta gamma di applicazioni, tra cui la generazione automatica di testo, la risposta alle domande e il completamento di frasi.
L’intelligenza artificiale che potrebbe modificare la nostra vita
ChatGPT è senza dubbio il fenomeno degli ultimi mesi. Se ne parla molto, con grande interesse e a volte con preoccupazione, come accade quando arriva qualcosa che potrebbe cambiare radicalmente un certo modo di fare, ma che comunque ha allertato anche colossi high tech per gli sviluppi che potrebbe avere nel futuro del digitale. ChatGpt, sviluppato da OpenAi, fa parte del recente filone dell’intelligenza artificiale generativa, la prima vera intrusione di una macchina artificiale nella creatività dell’uomo. La totale interazione tra uomo e macchina aveva destato subito le prime perplessità anche dal punto di vista della privacy e della sicurezza dei propri dati, ecco perché, i primi di aprile, l’Autorità italiana aveva aperto un’istruttoria e intimato di rendere irraggiungibile il sito dall’Italia, salvo un’immediata limitazione provvisoria del trattamento dei dati degli utenti italiani, rilevando la mancanza di una informativa agli utenti e a tutti gli interessati su come i dati venivano raccolti da OpenAI. E ChatGPT era stata fermata in attesa di ulteriori chiarimenti.
Il via libera del Garante
Ora tutto sembra essere stato risolto, OpenAi aveva tempo fino al 30 aprile per introdurre tutte le nuove misure in ottemperanza a quanto richiesto lo scorso 11 aprile dal Garante della Privacy. “OpenAI, la società statunitense che gestisce ChatGPT, ha fatto pervenire una nota nella quale illustra le misure introdotte in ottemperanza alle richieste dell’Autorità contenute nel provvedimento dello scorso 11 aprile, spiegando di aver messo a disposizione degli utenti e non utenti europei e, in alcuni casi, anche extraeuropei, una serie di informazioni aggiuntive, di aver modificato e chiarito alcuni punti e riconosciuto a utenti e non utenti soluzioni accessibili per l’esercizio dei loro diritti”, questa la nota ufficiale con cui veniva data nuovamente la possibilità agli utenti di tornare a servirsi di ChatGPT. Ma il Garante comunque proseguirà nel monitoraggio della chatbot con un lavoro che verrà portato avanti da un’apposita task force costituita in seno al Comitato che riunisce le Autorità per la privacy dell’Unione europea.