Il nuovo Re incoronato ieri nell’Abbazia di Westminster ha ereditato dalla regina Elisabetta 600 milioni di sterline
Da sempre gli affari delle famiglie reali hanno intrigato il popolo, ma anche e soprattutto gli affari personali, e ancora di più quelli della famiglia reale inglese, da sempre al centro di mille peripezie e della storia stessa di tutto il mondo.
E da ieri, una delle “storie” più curiose e particolari ha trovato una sorte di compimento: Carlo d’Inghilterra, Carlo III, è stato incoronato re dopo aver aspettato praticamente tutta una vita. Succede alla regina Elisabetta, sua madre, erede al trono dal 1936, anno dell’abdicazione di suo zio Edoardo VIII, salita al trono nel 1952.
Un’eredità enorme
Carlo ha ereditato i possedimenti privati della regina: il suo amato castello di Balmoral (210 milioni di sterline), in Scozia, dove è morta, e Sandringham (245 milioni di sterline), nell’Inghilterra orientale, che ospita l’allevamento di cavalli purosangue noto come Royal Studs. Oltre a gioielli, opere d’arte e francobolli rari. Il patrimonio di Carlo III secondo “Forbes” ammonta a 600 milioni di sterline: quasi il doppio quelle della defunta madre, il cui patrimonio era di 370 milioni. Cosa interessante è che Carlo III non ha dovuto pagare nemmeno una sterlina al fisco per questa eredità, perché una legge introdotta nel 1993 dall’allora premier, John Major, prevede l’esenzione da imposte di successione per l’eredità trasmessa da un sovrano all’erede al trono. Fino all’incoronazione gli introiti di Carlo III erano frutto soprattutto delle sue proprietà reali: i ducati di Lancaster e Cornovaglia. Il primo curato dalla monarca regnante fino alla morte, nel settembre 2022, e il secondo dall’erede al trono.
Lo spirito imprenditoriale del nuovo re
Ma il re ha sempre dimostrato grande spirito imprenditoriale ed è anche famoso per essere molto parsimonioso, tanto da essere definito thrifty King dalle testate britanniche. Sembra che sia tanto oculato nelle spese da non buttare mai un paio di scarpe prima di averle consumate e spegne sempre le luci uscendo da una stanza! Questa sua capacità di gestire le proprietà reali, agricole, residenziali, commerciali e i suoi investimenti gli ha fruttato, per esempio nel Ducato di Cornovaglia, un incremento nei profitti annuali del 42,6% nel periodo dal 2011 al 2022 (con 25,4 milioni di sterline all’anno). Da questo conteggio sarebbero escluse le proprietà dei ducati di Lancaster e Cornovaglia Buckingham Palace e Kensington Palace.
Il Palazzo reale, il Castello di Windsor e la Torre di Londra, non sono detenuti direttamente dal re, ma sono di proprietà del sovrano per la durata del suo regno. Costituiscono parte degli introiti gli affitti delle proprietà commerciali sparse tra Londra, Milton Keynes e Cornovaglia, che hanno portato nelle casse del re “in diritto della Corona” circa 16 milioni di sterline dal 2013 a oggi. Carlo III possiede anche la Crown Estate, un vasto portafoglio immobiliare con un patrimonio netto di 17,5 miliardi di dollari. Questi immobili comprendono Regent Street, la principale destinazione commerciale di Londra, l’ippodromo di Ascot (uno dei preferiti dalla regina) e quasi l’intero fondale marino del Regno Unito. Si tratta di beni che non è possibile vendere, perché indipendenti dalla famiglia reale, infatti i profitti annuali relativi finiscono nelle tasche del Tesoro, tranne una percentuale del 25% annuo che spetta appunto alla famiglia reale. Ci sono poi alcune proprietà della Corona, residenze ed ex residenze reali e la Royal Collection, che comprende i Gioielli della Corona, sono difficili da valutare, poiché non potrebbero mai finire sul mercato e non ci sono bilanci relativi. E infine c’è anche una vasta collezione di automobili, orologi e altri giocattoli stravaganti posseduti dal re e dalla famiglia reale.