Potete dire addio al caffè “normale”. A cosa ci stiamo riferendo? A quello che è stato coltivato, per la prima volta, in laboratorio
In un primo momento si è trattato di un esperimento. Lo stesso che, però, successivamente ha dato dei risultati a dir poco soddisfacenti. Non è affatto un mistero che, nel corso degli ultimi anni, il problema ambientale globale abbia dato un bel po’ di problemi. Tanto è vero che numerose aziende stanno pensando a dei metodi alternativi. In un primo momento si è parlato della carne sintetica. Adesso, però, è arrivato il turno del “caffè sintetico“. Tutto creato in laboratorio. Ovviamente vi starete chiedendo cos’abbia di diverso rispetto a quello che beviamo tutti i giorni.
Si tratta di una bevanda che tende ad imitare il sapore del vero caffè. Prodotto con cellule vegetali, coltivate proprio in laboratorio. Tutto merito del ‘VTT Techinical Research Centre’ che ha avuto questa idea. Si tratta di un centro di ricerca di proprietà dello Stato finlandese. A quanto pare una squadra di ricercatori ha coltivato delle cellule vegetali ricavate da un campione di pianta del caffè. Successivamente trasferite in dei bioreattori per poter generare biomassa. Dopo aver analizzato la biomassa in questione gli studiosi hanno provato con la tostatura in forno.
Arriva il caffè coltivato in laboratorio
Gli esperti sono stati i primi a gustarli. Risultato? Il sapore ricordava proprio quello del classico caffè. Anche se, ovviamente, si può fare di meglio e soprattutto migliorare. Ci hanno tenuto a precisare che non si è effettuata questa ricerca per ottenere un caffè migliore di quello vero. Assolutamente no. Semplicemente una valida alternativa, in modo tale che la stessa possa essere apprezzata per l’impatto ambientale e sociale a livello globale.
Nel corso dell’ultimo periodo c’è stata una richiesta enorme di caffè. Per alimentare la deforestazione. Soprattutto in zone delicate della foresta pluviale. Dunque, a quanto pare, il caffè prodotto in laboratorio potrebbe essere un valido sostituto a quelle con qualità meno pregiate. Secondo quanto riportato da Heiko Rischer del ‘VVT’ il loro caffè sintetico può soddisfare l’importante richiesta di quello di qualità inferiore. Poi un messaggio agli stessi agricoltori: “Potrebbero limitarsi a offrire un prodotto di qualità. Ne gioverebbe a loro anche in termini economici visto che potrebbero guadagnare molto di più“.