Novità in arrivo in fatto di assegno unico e universale, la circolare dell’Inps dei giorni scorsi ha chiarito diversi punti.
Ci sono delle novità davvero importanti per quanto riguarda l’assegno unico, ad averne parlato proprio lo scorso 7 Aprile è stato il sito dell’Inps che ha elencato nello specifico tutti i dettagli e le novità che hanno a che fare con questo argomento.
“Per le famiglie è previsto un incremento automatico dell’importo dell’AUU con effetto retroattivo da gennaio di quest’anno” questo è quello che si legge nel sito ufficiale, ma non è tutto, il sito dell’Inps ha anche aggiornato le varie regole che hanno a che fare con gli importi del 2023: “per poter stimare l’ammontare mensile della prestazione di sostegno per i figli a carico, che va a sostituire gran parte delle precedenti misure a sostegno della genitorialità e le detrazioni IRPEF”.
Prima di entrare nello specifico, l’assegno unico e universale per i figli a carico è quella prestazione mensile che viene appunto erogata dall’Inps a cominciare dal mese di Marzo di ogni anno e che viene dato al posto di altre prestazioni o detrazioni che magari sono state soppresse.
Assegno unico, che cosa cambia?
Una volta chiarito di che cosa parliamo quando si parla di assegno unico e universale, ricordiamo che l’aumento sarà riconosciuto in misura del 50% dell’assegno per i figli minori di un anno a carico e ancora: “Ciascun figlio nella fascia di età da uno a tre anni, nel caso di nuclei familiari con almeno tre figli e un ISEE (Indicatore Situazione Economica Equivalente) non superiore a 43.240 euro“ e ancora: “Ad usufruire dell’aumento del 50% saranno inoltre le famiglie con quattro figli, mentre i nuclei familiari con disabili vedranno equiparate le maggiorazioni previste in funzione del grado di disabilità per i figli maggiorenni (fino al compimento dei 21 anni di età) a quelle dei figli disabili minorenni. Ai nuclei con figli disabili senza limiti di età viene corrisposto l’Assegno Unico con importi fino a un massimo di 189,20 euro ciascuno per ISEE inferiore o uguale a 16.215 euro; l’incremento delle maggiorazioni è confermato per il 2023 e il 2024”.
Non è finita qua, chi già stava percependo un Assegno Unico, non dovrà fare nulla a meno che non siano poi state introdotte delle variazioni che in qualche modo possono incidere sul diritto o sulla prestazione stessa. Nel caso in cui nasca un nuovo figlio, la variazione dovrà essere comunicata entro 120 giorni dalla nascita.
Chi invece fino ad ora non ha percepito la prestazione dovrà fare domanda e per poi ricevere una maggiorazione si dovrà anche presentare l’Isee del 2023, nel caso in cui tutto questo non venisse fatta, verrà versata solo la somma minima per la prestazione. Poi se l’ISEE viene presentato entro il 30 giugno 2023, l’INPS procederà a un conguaglio d’ufficio, garantendo gli importi più elevati della prestazione e i relativi arretrati dal marzo 2023.
“A partire dal 1° marzo scorso, per quanti abbiano trasmesso la domanda di Assegno Unico e Universale all’INPS entro il 28 febbraio 2023 (che non sia stata respinta né revocata, decaduta o oggetto di rinuncia), non è necessario ripresentarne una nuova. Confermata invece la necessità di presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) annuale. L’INPS procederà a calcolare le rate della prestazione di gennaio e febbraio 2023 basandosi sull’ISEE 2022” questo si legge infine sul sito dell’Inps.