Scandalo delle doppie fatture, l’Antitrust si è trovato a decidere su come intervenire nei confronti delle compagnie: ecco cosa è accaduto
L’Antitrust si è trovato costretto ad intervenire per fare fronte alle fatture o per meglio dire alle pratiche scorrette che nei mesi scorsi sono stati messi in atto da diverse compagnie telefoniche.
Vodafone, Wind, Telecom e Fastweb sono infatti sotto inchiesta e l’antitrust ha dovuto mettere un freno agli abusi per 400mila, 300mila, 200mila e 100mila, per un totale di circa un milione di euro che saranno costretti a pagare come sanzione.
Ad essere finito al centro dell’attenzione sono le fatture post recesso che sono state emesse da questi quattro operatori telefonici che al momento sono quelli più utilizzati in diverse parti del mondo: “L’Autorità per la garanzia della concorrenza e del mercato infatti ha rilevato delle gravi anomalìe nella gestione delle procedure interne per le cessazioni e le modifiche delle utenze di telefonia fissa e mobile” queste le parole che si leggono nella nota ufficiale.
Proprio cosi, l’Autorità per la garanzia delle concorrenza sul mercato si è trovata davanti ad una indagine che ha visto coinvolti in prima linea i gestori telefonici, ovvero Wind, Vodafone, Telecom e Fastweb, con l’accusa: “Disallineamenti tecnici tra i sistemi di gestione informatici del processo interno di ciascuna società rispetto ai quali gli operatori, anche se in misura diversa, non hanno adottato efficaci meccanismi di controllo e di intervento tempestivo”.
Tanto per essere ancora più chiari, il tutto ha avuto a che fare con le fatture dei conti telefonici e le pratiche illegittime hanno agito su due diversi fronti: il primo quello delle fatture che le compagnie hanno lo stesso continuato ad inviare ai propri clienti dopo il recesso del contratto e poi il secondo che invece ha avuto a che fare con i vari casi di migrazione delle linee telefoniche, per addirittura i vari utenti si sono visti addebitate doppie fatture che arrivavano sia dal nuovo che dal vecchio operatore.
Una situazione davvero incresciosa che è andata avanti per diverso tempo e che alla fine dopo la lunga indagine, l’Antitrust è riuscita a fermare senza però dimenticarsi di fare delle multe salate ai gestori che adesso devono correre ai ripari per cercare di salvare il salvabile ed evitare che la cosa vada avanti come in precedenza. Certamente un sospiro di sollievo anche per gli utenti.
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