All’azienda spaziale del magnate è risultato decisivo il fallimento dell’ultimo lancio di satelliti. Ora dovrà pagare circa 17 milioni di dollari ai creditori
L’azienda spaziale del miliardario britannico Richard Branson è in bancarotta. I problemi irreparabili sono emersi alla fine di marzo quando il CEO della società Dan Hart ha annunciato la notizia del licenziamento dell’85% dei dipendenti.
La società era nata nel 2017 con l’obiettivo di fornire servizi di lancio per piccoli satelliti come spin-off di Virgin Galactic, e fa parte dell’impero commerciale di Sir Richard, che comprende la compagnia aerea Virgin Atlantic e la compagnia di turismo spaziale Virgin Galactic.
Anche i ricchi a volte piangono. Richiard Branson ha gettato la spugna su Virgin Orbit, la società aerospaziale californiana, infatti, ha dichiarato bancarotta e cerca ora un compratore. La Virgin Orbit era stata fondata nel 2017 da una divisione di Virgin Galactic, ovvero un’altra società di Branson volta ad occuparsi del turismo spaziale. Ma pochi giorni fa, l’azienda con sede in California aveva annunciato il licenziamento dell’85% della sua forza lavoro, poi il 4 aprile l’epilogo. L’istanza di fallimento è stata presentata in Delaware ai sensi del Chapter 11 americano e punta formalmente a trovare un acquirente in grado di rilevare i suoi asset, anche se sembra davvero la fine del sogno spaziale per la società del miliardario britannico.
La Virgin Orbit intendeva offrire “un metodo nuovo e innovativo per lanciare i satelliti” ed era riuscita a metterne in orbita, in questi anni, ben 33. L’idea che doveva risultare vincente e rivoluzionare dell’azienda, almeno in teoria, era il LauncherOne, ovvero legare il razzo da mandare in orbita sotto un’ala di un Boeing 747 opportunamente riconvertito, in modo da consentire il metodo di lancio “orizzontale”. Ma l’idea si è rivelata non così rivoluzionaria e, dopo una serie test più o meno andati bene, la missione Start Me Up, in programma lo scorso 9 gennaio, che doveva segnare il via alla nuova era, si è trasformata in un colossale fallimento. Un malfunzionamento non era riuscito a far raggiungere l’orbita al razzo lanciato, facendolo così precipitare dritto nell’oceano con il suo carico di satelliti commerciali e per la difesa. In seguito a tale episodio il titolo della compagnia spaziale è precipitato in borsa, portando appunto alle situazione attuale. Il CEO di Virgin Orbit, Dan Hart, ha dichiarato “sebbene abbiamo compiuto grandi sforzi per affrontare la nostra posizione finanziaria e garantire finanziamenti aggiuntivi, alla fine dobbiamo fare ciò che è meglio per l’azienda. Riteniamo che la tecnologia di lancio all’avanguardia che questo team ha creato attirerà gli acquirenti mentre continuiamo nel processo di vendita della Società”.
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