È una delle opere più famose al mondo, ma la sua costruzione fu un’impresa titanica, che richiese enormi mezzi pesanti e il coraggio di migliaia di lavoratori. Nonostante le difficoltà, rappresenta ancora oggi un simbolo della città di New York e una meraviglia ingegneristica
Il ponte di Brooklyn è senza dubbio uno dei più iconici al mondo. Situato a New York City, questo ponte sospeso attraversa l’estuario dell’East River, unendo Manhattan e Brooklyn. La sua costruzione iniziò nel 1869 e fu completata nel 1883. Ma come è stato possibile costruire un’infrastruttura di questa magnitudine all’epoca? E quali sono le leggende che circondano la sua costruzione? Il progetto fu affidato all’ingegnere John Augustus Roebling.
La sua idea era quella di utilizzare un ponte “pendente”, che utilizzasse cavi di acciaio per tenere in sospensione la struttura. Questa tecnologia non era ancora stata utilizzata su larga scala ed era considerata rischiosa. Inoltre, il piano di lavoro prevedeva la costruzione di due torri imponenti, che sarebbero diventate le più alte strutture della città all’epoca.
La costruzione fu un’impresa titanica. Vennero impiegati circa 600 dipendenti, che lavorarono per 14 anni per completarlo. Roebling diresse il tutto, ma morì poco dopo l’inizio della costruzione, a causa di un’infezione contratta sul cantiere. Venne sostituito dal figlio Washington Roebling, che si dimostrò un leader straordinario, riuscendo a portare a termine il progetto nonostante diverse difficoltà. Una delle sfide più grandi fu quella di alzare le torri, alte 84 metri, sulla base di fondamenta di sabbia e fango. Per farlo, vennero utilizzati enormi cavi di acciaio, che vennero tirati attraverso due punti di ancoraggio lontani circa 500 metri. Il processo richiese l’utilizzo di enormi mezzi pesanti, tra cui due ponti galleggianti e una gru a vapore.
Uno dei momenti più critici della costruzione avvenne il 30 maggio 1883, quando un cavo di acciaio si ruppe durante i test. L’incidente causò la morte di 12 persone, tra cui il figlio di Roebling, che rimase paralizzato a causa delle ferite riportate. I lavori continuarono, anche perché l’opera era aperta al pubblico sei giorni prima, il 24 maggio 1883. Su questa opera maestosa ci sono una serie di leggende e storie che la circondano. Una delle più famose è quella del “saltatore di ponti”, un uomo di nome Steve Brodie che affermava di aver saltato da lì nel 1886. La verità sulla sua impresa è stata oggetto di dibattito per anni, ma la leggenda ha resistito fino ad oggi.
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