La situazione del fiume della Capitale comincia a farsi preoccupante, la siccità lo ha fatto abbassare di più di un metro e, oltre a far riemergere qualsiasi cosa prima coperta dall’acqua, ha fatto anche nascere nuovi insediamenti sulle banchine
La siccità sta colpendo tutte le regioni italiane e laghi e fiumi sono al di sotto dei livelli minimi. Si sperava nell’inverno con pioggia e nevicate abbondanti soprattutto ad alta quota, ma purtroppo anche questi ultimi mesi sono scivolati via senza apprezzabili precipitazioni o almeno non così importanti da alleviare il problema.
I romani stanno vedendo scendere il livello del Tevere ormai da qualche mese. Eventuali precipitazioni nella norma non farebbero recuperare il deficit accumulato in questo ultimo anno e il basso livello del fiume sta scoprendo sempre più porzioni dei piloni portanti dei tanti ponti che attraversano il fiume della Città Eterna, ma soprattutto sta facendo emergere dalle acque molti oggetti rimasti sommersi per decenni.
Il livello del Tevere continua a scendere da mesi per via delle scarse piogge nella regione, un problema che sta attanagliando comunque tutta l’Italia, ma che a Roma si sta facendo sempre più pressante. Secondo gli esperti, infatti, sembra che la situazione del fiume che attraversa la capitale d’Italia, così come quella di tutti i corsi d’acqua presenti nel Lazio, sia paragonabile a quella del 2017, con più che probabili grosse conseguenze sulle fonti di approvvigionamento per il periodo estivo che andremo ad affrontare. Il tempo diventato sempre più arido e le bombe d’acqua che rovesciano troppa acqua tutta insieme, con il solo risultato di provocare danni senza riempire a dovere gli alvei dei fiumi e dei corsi d’acqua, sta mettendo a rischio tutto l’ecosistema del fiume, fino a minacciare la sua navigabilità.
In molti punti della città la poca portata d’acqua ha scoperto una parte del letto del fiume, facendo riemergere decine di metri di sabbia e soprattutto facendo tornare alla luce molti oggetti incautamente gettati nel fiume oppure trascinati da chissà dove. Una situazione che allarma non poco le associazioni ecologiste, dato che la scarsezza d’acqua potrebbe causare sofferenza in animali e piante a causa della mancanza di ossigeno, fino ad arrivare alla morie dei pesci o agli uccelli che potrebbero spostarsi in altre zone. Inoltre il basso livello dell’acqua ha inevitabilmente scoperto completamente la banchina che corre lungo il letto del fiume che è stata, nelle ultime settimane, sempre più spesso utilizzata da vagabondi che montano le loro tende e i loro accampamenti sotto i ponti. Gli occupanti hanno piazzato tende, materassi, tavoli e tutto ciò che è loro necessario per vivere e dormire in strada, aggravando il senso di degrado che già esiste in tutta la zona bordo fiume.
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