L’affitto di una casa o di qualsiasi altro tipo di immobile può anche essere pagato in contanti? Il regolamento lascia dei dubbi
Quale sono le regole che riguardano il pagamento dell’affitto di una casa, lo si può fare anche tramite contanti? Cominciamo dicendo che le regole sono inserite nella Legge di Stabilità del 2014 in cui sono presenti anche i passaggi che riguardano il pagamento dei canoni di locazione.
Si tratta infatti di un punto davvero importante sia per l’inquilino che per il proprietario della casa cosi da evitare di andare incontro a delle sanzioni o a delle conseguenze per non avere rispettato le regole nel modo giusto.
Quindi, cerchiamo di rispondere a questa domanda importante: l’affitto può essere pagato in contati ma la cosa da tenere a mente è che si tenga conto del limite vigente sull’uso dei contati e in particolare di ciò che è inserito nella Legge di Stabilità del 2014.
Come detto prima, il pagamento in contanti dell’affitto di casa può essere fatto ma ci sono delle regole e dei limiti da rispettare: per i pagamenti che riguardano i canoni di locazione di unità abitative si devono per forza utilizzare dei metodi che siano tracciabili. Le regole infatti impongono che ci siano delle norme antiriciclaggio che possano in qualche modo anche limitare l’uso dei contanti per i pagamenti che sono in vigore.
“L’obbligo di utilizzo di forme tracciabili per il pagamento degli affitti riguarda esclusivamente le norme antiriciclaggio, difatto assumendo la stessa disciplina sanzionatoria” riporta Money.it e ancora: “A scanso di ogni equivoco, alla Legge di Stabilità è seguita una nota del ministero dell’Economia e delle Finanze, che ribadisce la possibilità lecita di pagare l’affitto utilizzando il denaro contante, purché si tenga conto dei limiti d’importo vigenti. Di conseguenza, l’unico limite posto al pagamento in contante dell’affitto riguarda la normativa antiriciclaggio”.
Poi come se non bastasse il tutto è anche regolato dal Decreto Milleproroghe che per l’anno 2023 ha imposto il limite dell’utilizzo del contante fino a 999,99 euro, dopo questa soglia è necessario che ci sia un metodo di pagamento tracciabile cosi da evitare delle sanzioni che possono avere effetto su inquilino e proprietario: “il Decreto Milleproroghe prevede l’estensione del divieto anche ai pagamenti dilazionati che afferiscono a un’unica prestazione. Insomma, non si può aggirare la legge spezzando pagamenti superiori al limite in tranche da 999,99 euro ciascuna”.
Quindi per essere ancora più chiari, la cosa da tenere a mente non è il canone annuo ma l’importo mensile e nel caso in cui superasse non 999,99 euro, almeno per il 2023 può essere corrisposto in contanti.
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