Saremo ancora umani tra un milione di anni? Un gruppo di ricercatori ha provato a dare delle risposte in merito a questa domanda ed, a quanto pare, ci sono riusciti
Quante volte ci siamo domandati se, in un prossimo futuro, saremo ancora esseri umani tra un milione di anni? Per H.G Wells, in un futuro remoto, la specie umana avrà tre possibilità: estinguersi, dare vita a nuove specie oppure cambiare. C’è, invece, chi ha provato a dare delle risposte concrete dopo una attenta analisi fatta di studi (durati anni). Il ricercatore e futurologo dell’Università di Oxford, Anders Sandberg opta per il “dare vita“. Anche se, a dire il vero, ha voluto fare un po’ di precisazioni a riguardo.
Ovvero che la nuova specie non sarà il risultato di un cambiamento biologico, ma di un miglioramento tecnologico. Tanto da rendere alcuni di noi addirittura postumani. Se non avete capito di cosa stiamo parlando ve lo spieghiamo in maniera molto più semplice: ovvero intelligenze artificiali molto sviluppate che, con il passare del tempo avranno acquisito coscienza di sé e popoleranno il mondo. Anche se, a dire il vero, non è detto che tutti siano d’accordo e che vorranno utilizzarle. C’è chi, invece, vuole continuare ad essere umano.
Non è affatto finita qui visto che dovremmo “preoccuparci” anche di come caricare il nostro cervello nei server. Sandberg fa sapere. “In questo caso si tratterebbe di un abbandono dell’universo animale per quello dei software“. Parole che ha ribadito in una intervista rilasciata alla rivista ‘The Conversation‘. Molte persone vorrebbero trasformarsi in macchine per poter diventare immortali, viaggiare nello spazio via internet ed altro ancora. Nutre forti dubbi sul fatto che, in futuro, gli umani saranno l’unica specie intelligente sul nostro Pianeta.
L’intelligenza artificiale forte, a quanto pare, arriverà presto. C’è chi ipotizza, addirittura, l’anno: entro il 2060. Mente c’è chi sostiene che l’AGI non potrò governare il mondo per molti motivi. Non è da escludere che, in futuro, la maggior parte delle menti umane possano diventare dei veri e propri software. Un cervello “ecologico” visto che non mangiano e bevono. Quindi quanto più ecologici possibili. Mentre c’è anche chi, a dire il vero, non ci pensa affatto e preferisce continuare ad essere umano.
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