Quanto scatta l’asta giudiziaria per la propria casa e quali sono le cose che si possono fare per correre ai ripari.
E’ purtroppo un fatto più comune del solito quello che ha a che fare con l’asta giudiziaria contro la volontà del padrona di casa, si tratta dell’ultima fase dell’espropriazione forzata.
Quindi se la casa va all’asta, la vendita serve per potere soddisfare le richieste dei creditori del proprietario, ricordiamo però che con questo passo l’immobile viene deprezzato e si corre il rischio anche che il proprietario di casa stesso possa non riuscire a prendersi davvero nulla, senza contare il fatto che si troverà anche a pagare ancora il debito con la banca.
Cominciamo subito dicendo che una casa va all’asta quando è sottoposta al pignoramento in genere per colpa di un debito che il proprietario ha nei confronti della banca o di un altro soggetto creditore: “Il creditore che non è riuscito a ottenere l’adempimento ricorre al giudice, per ottenere l’accertamento del credito e il conseguente obbligo del debitore. Quest’ultimo riceve poi un’ingiunzione al pagamento, oltre la quale il giudice autorizza il pignoramento dei beni del creditore o dei suoi crediti. A questo punto, il creditore può mettere in atto l’esecuzione forzata, la quale culmina con la vendita all’asta”.
Casa all’asta, cosa fare per evitare la vendita?
Una volta chiarito il motivo per cui una casa va all’asta, quello che resta da capire sono i passaggi fondamentali che vedono:
- Il decreto ingiuntivo, con cui l’autorità giudiziaria intima al debitore il pagamento del debito (comprensivo di interessi e spese) entro 40 giorni;
- l’atto di precetto, che dà al debitore un termine di 10 giorni per saldare il debito, come una sorta di ultimatum.
Se tutti questi passaggi non vanno a buon fine, allora chi ha il debito riceve appunto l’atto di pignoramento.
Ma cosa si può fare per evitare che la casa venga venduta? Il debitore non può partecipare all’asta della propria casa e quindi la soluzione unica è che il debito venga pagato: “Il debitore può almeno tentare di concordare con il creditore un piano alternativo, anche se i tentativi precedenti all’esecuzione non sono andati a buon fine è infatti probabile che alla soglia della vendita entrambe le parti siano più propense a trovare un accordo. In questi casi, diversi professionisti consigliano la modalità saldo e stralcio, con cui il debitore paga una parte inferiore all’intero debito ma ottiene comunque il saldo, a fronte di un pagamento rapido“ questo si legge su Money.it.