Visto l’anomalo e ingiustificato aumento della pasta al dettaglio, il ministero delle Imprese e del Made in Italy convoca la prima Commissione di allerta
Il prezzo della pasta nel mese di marzo ha fatto registrare un aumento del 17,5% rispetto all’anno precedente in un contesto caratterizzato dalla riduzione del costo della materia prima e dalle dinamiche variabili dei costi dell’energia e degli altri fattori di produzione.
La pasta è un alimento ottenuto dalla macinazione del grano e costituisce un elemento essenziale dell’alimentazione italiana. La sua storia ha origini molto antiche. È difficile stabilire chi l’abbia inventata: già conosciuta dai Greci, fu dimenticata con la caduta dell’Impero Romano e riscoperta grazie agli Arabi e ai Cinesi. Può essere sia secca sia fresca, a seconda del contenuto d’acqua lasciato nell’impasto. È solo da qualche secolo che viene condita con il pomodoro.
I maggiori produttori e consumatori di pasta
“Maccarone, m’hai provocato e io te distruggo”, l’indimenticabile frase pronunciata da Alberto Sordi nel celebre film “Un americano a Roma” mentre mangia un bel piatto di spaghetti. Una scena iconica che riassume la nostra cultura culinaria e soprattutto il nostro amore per la pasta. Nel 2022 ci confermiamo primo Paese produttore al mondo (con 3,5 milioni di tonnellate, davanti a Usa e Turchia) e i maggiori consumatori con 23 chili annui pro-capite. Sempre nel 2022 l’export è cresciuto del 5,2% sul 2021, addirittura del 31% in valore, per un totale di 3,7 miliardi di euro. Esclusi i piccoli pastifici a lavorazione artigianale, sul territorio italiano sono presenti più di 139 pastifici: 58 in Italia settentrionale, 30 in Italia centrale, più di 50 in Italia meridionale Inoltre, visto uno degli argomenti preferiti in questo periodo, la pasta si sposa perfettamente con la logica della sostenibilità e dell’impatto ambientale. “Per produrre grano duro, spiega il presidente dei pastai Felicetti, serve una irrigazione molto limitata. Negli stabilimenti di produzione la pochissima pasta che usiamo per gli impasti viene recuperata e reimmessa in rete. Le essiccazioni sono lavorate a circuito chiuso”.
Un piatto anche molto economico
L’acqua bolle, si aggiunge il sale, si scola al dente. Quasi un rituale quotidiano, la pasta non manca mai sulla tavola degli italiani, buona, veloce da preparare e considerata la star della dieta mediterranea. All’estero è una pratica misteriosa. “Con mezzo chilo di pasta e pochi altri ingredienti, come pomodoro, olio, formaggio”, afferma Felicetti, presidente dei pastai italiani “si riesce a preparare un pasto gustoso e nutriente per una famiglia di 4 persone” Ma se i prezzi continueranno a salire al ritmo delle ultime settimane tutto questo potrebbe cambiare e il nostro amatissimo piatto di maccheroni potrebbe diventare il piatto della domenica! Infatti, nel mese di marzo, il prezzo è aumentato del 17,5% rispetto all’anno precedente. Per cercare di capire la dinamica che ha portato a questo aumento, il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha convocato la Commissione di allerta rapida, incaricando il Garante per la sorveglianza dei prezzi, Benedetto Mineo, di fare chiarezza. L’obiettivo è analizzare questo aumento in relazione alle variazioni al ribasso del costo di diverse materie prime. E’ la prima riunione della commissione creata con il Decreto trasparenza convertito in legge dal Parlamento in data 10 marzo. La riunione è convocata il prossimo 11 maggio alle ore 14.30. Per il Codacons è importante anche l’intervento dell’Antitrust per valutare possibili fenomeni speculativi. “ In alcune città il prezzo il prezzo sfiora i 2,5 euro al kg, questo non è sostenibile per le nostre famiglie, ancor meno per quelle a basso reddito. L’aumento dell’inflazione, che stiamo monitorando, sta incidendo in maniera maggiore sui beni alimentari di uso comune. La pasta è l’alimento pilastro della dieta mediterranea, uno dei prodotti Made in Italy più venduti al mondo. L’11 maggio si dovrà discutere quindi, anche di proposte che possano sostenere i consumatori per contrastare questa fiammata inflativa sui beni di prima necessità. Un taglio dell’iva su questi prodotti potrebbe essere un’iniziativa da intraprendere con urgenza”, ha commentato il sottosegretario al ministero per le Imprese, Massimo Bitonci.