Siamo così sicuri che le pile scariche lo siano effettivamente? Arriva una scoperta che vi spiazzerà sicuramente e che fino ad ora non conoscevate affatto
La definizione corretta delle pile non ricaricabili porta al nome di “batterie primarie“. Quando le stesse devono essere necessariamente cambiate, devono essere conferite in alcuni punti di raccolta autorizzati. Successivamente vengono trasportate in dei centri di stoccaggio temporanei. In conclusione vengono inviate a degli impianti di trattamento per il recupero dei materiali che la contengono. Anche se, quello che ci domandiamo spesso è: una volta che ce ne liberiamo, siamo davvero così sicuri che siano del tutto scariche?
Una domanda che, a quanto pare, si è posta anche la squadra di ricercatori del Politecnico di Milano. Gli stessi che hanno voluto effettuare dei test. Sono state raccolte quasi 4mila pule esauste (per la precisione 3.828 non danneggiate). Prese da alcuni supermercati del capoluogo lombardo e provincia. E’ stato misurato lo stato di carica di quelle alcaline AA e AAA. Per essere corretti: stilo e ministilo. Il risultato vi sorprenderà: almeno 1/3 delle pile aveva uno stato di carica molto elevato, quasi nuove! 1/3 è risultato completamente scarico.
Per chi non lo sapesse il costo di 1 kWh, proveniente dalla rete elettrica domestica, è di circa 0,23 euro. Per ottenere la stessa quantità di energia sono necessarie 250 pile alcaline AA (117 €), considerando il prezzo medio di vendita di 0,47 € per pila. L’energia delle AA alcaline è quindi 500 volte più costosa di quella della rete domestica, e per altre tipologie di pile il prezzo può essere anche 1.000 volte superiore.
Perché questo spreco? Le pile vengono buttate ancora parzialmente cariche perché usate in dispositivi molto energivori, in particolar modo quelle che funzionano male. L’errore è solamente nostro visto che siamo convinti che non siano più utilizzabili e che abbiano dato il loro. Ma come fare per valutare se sono ancora utilizzabili? Bisogna trasferirle in altri dispositivi per effettuare delle prove. Per chi non lo sapesse ci sono alcune pile dotate di un sistema incorporato di verifica della carica che fornisce una stima della quantità di energia residua.
Come fare, quindi, per combattere questo tipo di spreco? Innanzitutto esistono vari metodi, ma solamente uno è considerato quello più efficace in materia. Ovvero una regola che, molto spesso, tendiamo a sottovalutare ed invece ci serve eccome. Stiamo parlando quella del buonsenso che dovrebbe esserci in ognuno di noi. Troppo facile buttarle senza provare che davvero siano scariche. Provare per credere.
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