Pagare con le banconote false è da considerarsi davvero un reato? Cosa si rischia nel caso: tutto quello che serve sapere in merito
Purtroppo al mondo c’è chi si crede più “furbo” e pensa di poter imbrogliare il prossimo. A rimetterci non sono solamente le istituzioni, ma anche i cittadini onesti. Gli stessi che, senza alcuna colpa, finiscono nel mirino di chi fa circolare del denaro falso spacciandolo per vero. Senza manco accorgersene.
Anche perché chi riceve soldi falsi e non se ne accorge riutilizzandoli commette un reato. O forse no? Bisogna fare un po’ di chiarezza a riguardo. Visto che non sempre pagare con banconote false è un reato. Ovviamente il tutto dipende dalla responsabilità della persona in questione. In merito a questa vicenda ci sono ben tre tipi di utilizzo del denaro falso.
Come riportato in precedenza ci sono tre tipi. Il primo è quello del tizio che riceve, appunto, delle banconote false ma non sa in realtà che esse lo siano e li utilizza per altri pagamenti. La seconda è quella che il tizio che le riceve, lo scopre tardi ma allo stesso tempo decide di utilizzarle comunque. Terza ipotesi è il tizio che si procura delle banconote false per poter compiere i suoi acquisti e le immette in circolo. La persona è la stessa, ma la distribuzione delle colpe no. E’ decisamente diversa.
Ovviamente non sarebbe giusto punire queste tre ipotesi con la stessa severità. Secondo quanto riportato dalla legge penale dove si riconosce un diverso grado di responsabilità e non sempre imputa al pagatore con denaro falso un reato. Delle tre ipotesi in cui non si costituisce reato è la prima riportata. Quando c’è consapevolezza e la si riutilizza può considerarsi un reato. Stesso discorso vale per chi vuole procurarsi o produrre delle banconote false. Quello è da considerarsi un reato.
Tanto è vero che verrò punito in maniera molto diversa. Chi rischia chi paga con banconote false? Anche qui bisogna fare molta chiarezza. Nel primo caso, come detto prima, non c’è reato e di conseguenza nessuna pena. Quello che si rischia è inevitabilmente la perdita del denaro. Una volta poste sotto controllo, le banconote false vengono inviate al Nucleo Analisi Nac che, se ne accerta la falsità, le trattiene. Successivamente è possibile chiedere il risarcimento in sede di giudizio contro la persona che ha dato quelle banconote.
Il falsario è la situazione peggiore. Tanto è vero che il rischio è punibile con la reclusione dai 3 fino ai 12 anni di carcere. Con ammenda che va dai 516 euro a 3.098 euro. Senza dimenticare l’utilizzatore in malafede, che non si è procurato di proposito le banconote false ma le spende ugualmente siano false. Quest’ultimo rischia il carcere fino a 6 mesi e multa fino a 1.032 euro.
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