Nel Lazio operano 93 tra gruppi, clan, narcotrafficanti, famiglie storiche o autoctone, circa 50 operano nel solo territorio della Capitale. E’ quello che emerge da un rapporto sulla sicurezza e l’illegalità
Dalla periferia della capitale si allungano i tentacoli delle mafie che da anni si spartiscono il territorio di Roma, fino ad arrivare al mare con Ostia sempre più in mano ad alcune famiglie dedite soltanto all’attività illegale. E’ questo il quadro che emerge dall’annuale rapporto sulla criminalità organizzata redatto dall’Osservatorio per la Legalità e la Sicurezza della Regione Lazio.
Le regioni del centro Italia costituiscono da sempre il teatro di una interazione e coesistenza di fenomenologie di diversa matrice e Roma è il centro degli interessi più svariati. E’ qui che si registrano, infatti, proiezioni delle organizzazioni mafiose tradizionali, che mantengono legami storici con le consorterie calabresi.
Roma capitale anche delle mafie italiane
Nel Lazio e a Roma in particolare si segnala “l’operatività di diverse formazioni criminali ben strutturate”, così viene descritto il quadro che emerge dall’ultima edizione del Rapporto “Mafie nel Lazio”, realizzato dall’Osservatorio tecnico-scientifico per la sicurezza e la legalità della Regione Lazio. In pratica, da decenni, ‘ndrangheta, camorra, cosa nostra e gruppi locali convivono alternando rari momenti di conflittualità a lunghe fasi di coabitazione utili a spartirsi il purtroppo florido mercato della droga e delle estorsioni. Nessun quartiere della capitale resta fuori dagli interessi della malavita mafiosa, anche se sono quelli periferici come Tor Bella Monaca, San Basilio, Roma est e Ostia sul litorale romano, a essere quelli dove sono più stratificati sul territorio dettando legge su tutto il commercio e il mercato dell’illegalità. La camorra con il clan dei Senesi è specializzata da anni nello spaccio della droga della capitale. Partendo dal quadrante sud-est della città, dai quartieri Tuscolano- Cinecittà, hanno preso possesso dell’intero mercato della droga investendo questi proventi illeciti in attività immobiliari, ristoranti e altre attività commerciali, aumentando così il controllo del territorio.
Cosa Nostra, le mafie locali e il fenomeno Ostia
Anche Cosa Nostra, negli ultimi anni, ha allungato le sue lunghe mani illecite sulla capitale, insediando alcune famiglie affiliate nel tessuto della città eterna. Dai quartieri più popolari della città come Testaccio e Trastevere, le famiglie si sono allargate a macchia d’olio conquistando anche i quartieri della Roma bene come il Fleming e altri localizzati a Roma Nord. Poi esistono, e convivono da anni nei traffici illeciti con le mafie più potenti, tutta una serie di famiglie e mafie locali che, dopo la fine della Banda della Magliana, hanno preso possesso di interi quadranti della capitale. I primi in assoluto sono i Casamonica che hanno messo le radici e localizzato i loro affari soprattutto nei quartieri a est della città. La Romanina, il Quadraro, parte del Tuscolano sino a spingersi ai Castelli Romani, restano zone controllate e gestite da questa famiglia di origine sinti originarie dell’ Abruzzo e del Molise, giunte a Roma negli anni settanta. Poi c’è il fenomeno Ostia, la cittadina sul litorale romano a pochi chilometri dalla Capitale, primo Municipio d’Italia a essere stato sciolto per Mafia. Dai Fasciani agli Spada, Ostia è stata profondamente infiltrata dalla criminalità organizzata che negli anni l’ha ingessata nella gestione locale e si è spartita le attività imprenditoriali, la gestione del traffico di stupefacenti fino al controllo delle attività di balneazione.