L’ultima proposta del Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha riacceso la discussione sull’aumento dei limiti di velocità almeno in autostrada
Nella riforma al Codice della strada al quale sta lavorando Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, potrebbe trovare spazio anche l’innalzamento dei limiti di velocità massima consentita in autostrada. L’idea più accreditata sarebbe quella di passare dagli attuali 130 a 150 chilometri orari, ovviamente non in maniera indiscriminata, ma soltanto sui tratti della rete autostradale considerati più sicuri, in quanto più ampi e sorvegliati dal sistema Tutor.
Quindi, per portare il limite di velocità a 150 km/h, anche secondo una recente sentenza della Cassazione, è innanzitutto necessario che si tratti di una strada a tre corsie, poi vi deve essere verosimilmente un rettilineo o comunque un tratto con curve di minima angolatura e, ovviamente, non deve essere una situazione di traffico intenso.
All’inizio fu il Ministro Pietro Lunardi nel 2001 dell’allora governo Berlusconi, poi la questione è stata ripresentata come proposta di legge da parte della Lega in due momenti, nel 2019 e nel 2021, ora dopo il varo del nuovo governo di Giorgia Meloni, è la volta del Ministro delle infrastrutture Matteo Salvini a riprovarci: aumentare la velocità in autostrada fino a 150 km/h. “Ragioneremo anche sui limiti di velocità in alcuni tratti autostradali. Stiamo facendo tutte le valutazioni del caso con i tecnici”, ha spiegato il ministro a una trasmissione radiofonica, “ci sono tratte autostradali ampie, dove sul modello tedesco si può pensare anche di aumentare i limiti. Anche perché”, continua Salvini, “purtroppo la stragrande maggioranza delle morti per incidente avvengono non su autostrada, ma sulle extraurbane. Quindi con buonsenso i limiti possono essere ritoccati al rialzo in alcuni tratti e diminuiti in altri”.
Per aumentare il limite di velocità massimo sulle autostrade italiane e portarle a 150 chilometri orari, infatti, è necessario che le tratte abbiano due precisi requisiti. Il primo riguarda la presenza del sistema Tutor per il rilevamento della velocità dei veicoli in transito. Si tratta di sistemi che sono presenti in quasi tutte le autostrade a tre corsie di marcia, come la A4 e diversi punti della A1. Altro requisito fondamentale è poi il numero di corsie per senso di marcia. In questa prima ipotesi, infatti, si parla di un limite innalzato a 150 km/h nei tratti che abbiano tre o più corsie per senso di marcia. In ogni caso non sarebbero poi così tanti i tratti di rete autostradale conformi a questi requisiti. I più accreditati sono comunque: l’A8 Milano-Varese dall’intersezione con la A9 fino alla barriera di Milano, quindi per 33,6 km sull’A4 da Milano Est a Bergamo; l’A1 per ben 70 km, dall’allacciamento dell’A22 sino a quello con l’A14, poi l’A26 per 12 km fra Vercelli Est e l’allacciamento con la A4.
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