Il Parlamento Ue ha approvato la direttiva sulla trasparenza degli annunci di lavoro e secondo le nuove norme di contrasto alla disparità salariale lo stipendio va sempre indicato
Arriva un’importante novità nel mondo del lavoro. E’ stata approvata dalla UE la norma che obbliga un’azienda a comunicare, al termine di un colloquio di lavoro, al candidato l’effettivo importo della retribuzione eventualmente spettante. Una vera e propria rivoluzione dopo anni di segreti salariali.
In Italia un dipendente guadagna in media poco meno di 30.000 euro lordi l’anno, 29.951 per la precisione. In Unione europea, sempre mediamente, invece, gli stipendi si aggirano attorno ai 33.511 euro l’anno. Quando entreranno a far parte degli annunci di lavoro, gli stipendi potrebbero subire un rialzo in modo da rendere l’annuncio più appetibile per i potenziali lavoratori.
Svolta epocale nel mondo degli annunci di lavoro. E’ stato infatti approvata dal Parlamento europeo la norma sulla trasparenza salariale che obbliga l’azienda a pubblicare lo stipendio già nell’annuncio del posto vacante. Una notizia che equipara tutti i lavoratori europei nel bel mezzo del libero scambio del mercato del lavoro, pensata proprio per tutelare gli stessi lavoratori e che ora dovrà essere recepita da tutti gli stati membri della UE. La novità principale è inserita nell’articolo 5 del documento, che prevede l’obbligo per le aziende di “individuare il livello retributivo iniziale o la relativa fascia da corrispondere al lavoratore per una specifica posizione o mansione”. Le nuove regole, approvate in via definitiva con 427 voti favorevoli, 79 contrari e 76 astensioni, mirano a contrastare anche il divario retributivo tra i generi e impongono alle aziende di utilizzare criteri neutri rispetto al genere durante la fase di selezione e assunzione.
La novità infatti riguarda anche la parità giustamente riconosciuta tra uomini e donne nello stipendio. Quel determinato posto di lavoro non potrà più avere un trattamento diverso se a prenderne possesso sarà un uomo o una donna, perché nell’annuncio sarà già inserito l’ammontare dello stipendio. Sono diversi i benefici che comporterebbe l’uguaglianza di stipendio: maggiore parità di genere, riduzione della povertà relativa, stimolo all’economia, aumento della base imponibile e minor peso sui sistemi previdenziali. Inoltre la nuova normativa potrebbe avere anche una positiva ripercussione sul livello degli stipendi in Italia. Nel nostro paese, infatti, un dipendente ha uno stipendio in media più basso di un qualsiasi altro lavoratore europeo, si spera che quando la norma arriverà a regime gli stipendi potranno avere un impulso e avvicinarsi alla media europea per essere così anche più competitivi.
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