Alla scomparsa di un parente può capitare di ereditare debiti pregressi. Ecco cosa fare per evitare problemi maggiori
In caso di successione l’erede acquista l’intero asse ereditario comprensivo però di eventuali debiti. Nel caso i debiti ereditari siano superiori al valore dell’eredità è necessario che l’erede si tuteli per non dover pagare i debiti del defunto con denaro proprio.
La scomparsa di una persona cara è di per sé un momento di dolore difficile da superare. E spesso, a questo malessere intimo e psicologico, bisogna anche aggiungere i possibili intoppi legati all’eredità del patrimonio, alle tasse e alla burocrazia e a tutte quelle situazioni da risolvere per non incorrere in conseguenze successive.
Quando l’eredità non è una bella notizia
Quando viene a mancare una persona cara, dopo aver superato il momento di dolore e di sconforto, è giusto trovare le informazioni necessarie sull’eventuale passaggio della successione, vale a dire accertare se la successione sarà regolata dalla legge (perché il defunto non ha lasciato testamento) oppure esiste uno scritto ufficiale. E per evitare conseguenze non previste, anche rilevanti, risulta senz’altro consigliabile affidarsi sin da subito a un esperto in materia anche perché ci sono da regolare pendenza con lo Stato e l’Agenzia delle Entrate. Esiste poi la possibilità che l’eredità lasciata sulla terra dalla persona venuta meno non sia una situazione positiva per chi ne eredità la quota, c’è infatti la possibilità che si possano ereditare anche dei debiti pregressi. Di regola gli eredi acquistano sia i crediti sia i debiti della persona defunta, in proporzione alla quota ereditata, mentre i legatari, cioè le persone che ottengono uno o più beni specifici del patrimonio, non acquistano i debiti.
Accettare l’eredità con il beneficio di inventario
Se siamo eredi naturali o siamo stati nominati così nel testamento, è necessario fare un’attenta valutazione del patrimonio sia attivo (case di proprietà, conti correnti e pensioni) sia di quello passivo (ossia eventuali debiti, di solito sconosciuti) del defunto prima di decidere se accettare l’eredità o rifiutarla o se accettarla con beneficio di inventario. In pratica l’accettazione con beneficio d’inventario permette di mantenere la distinzione fra il patrimonio personale dell’erede e quello ereditario, evitando che i creditori del defunto possano provare a rivalersi anche sugli stessi beni dell’erede oltre a quelli facenti parti dell’eredità. L’inventario dei beni ereditari permette proprio di definire in modo ufficiale cosa fa parte dell’eredità e cosa invece no. Con la rinuncia all’eredità, invece, si perdono completamente i diritti e i doveri che riguardano il patrimonio ereditario. In altre parole quindi non si riceve alcun bene del defunto, ma allo stesso modo non si deve rispondere neanche di eventuali suoi debiti.