Quanto ci costa un anno di contributi volontari? Tutto quello che dovresti sapere a riguardo e che non conoscevi fino ad ora
A dire il vero esistono vari modi per poter accantonare contributi utili ai fini della pensione. Non è affatto un mistero che, durante lo svolgimento dell’attività lavorativa. i versamenti sono obbligatori. Una parte di essi (lavoro dipendente) sono a carico del datore di lavoro. L’altra metà, invece, dello stesso lavoratore. C’è anche un’altra possibilità: pagare di tasca propria con l’obiettivo di aumentare i contributi. Un esempio su tutti? Quelli volontari. In merito a quest’ultimo c’è da dire molto.
Quando costa versare un anno di contributi volontari? Chi ha terminato o interrotto l’attività può chiedere all’Inps una autorizzazione. La stessa che prevede il versamento volontario dei contributi, con l’obiettivo di poter perfezionare i requisiti di assicurazione e contribuzione. In modo tale da raggiungere il diritto alla pensione. Sono lo strumento che serve per coprire i periodi dove il lavoratore è sprovvisto di copertura previdenziale.
Ed è per questo motivo che spunta il caso di chi non svolge attività lavorativa. Gli stessi che possono approfittare del versamento volontario dei contributi coloro che hanno un contratto part-time orizzontale o verticale. Per il calcolo del contributo volontario, bisogna moltiplicare la retribuzione di riferimento: 27,87% per gli autorizzati prima del 31 dicembre 1995 e 33% per le autorizzazioni successive. Quant’è, invece, il costo minimo per il versamento dei contributi?
Contributi volontari, tutto quello che serve sapere
Bisogna tenere conto di un importo convenzionale (con una rivalutazione dell’8,1%) è salito a 74,97 euro per una settimana contributiva. Ovvero il 33% del minimale della retribuzione settimanale pari a 227,18 euro. Il costo massimo per il versamento dei contributi? In questi casi bisogna prendere il 33% della retribuzione di riferimento dell’ultima esperienza di lavoro. Nel caso in cui dovesse essere inferiore a 227,18 euro settimanali viene fissato un versamento settimanale minimo di 74,97 euro.
Poi si analizza l’importo massimo. Per una retribuzione pensionabile pari a 52.190 euro, si applica un’aliquota aggiuntiva dell’1%. Con una retribuzione annua lorda di 60.000 euro, l’esborso complessivo sarebbe pari al 34%. Questo vale a dire che versare un anno di contributi costerà 20.400 euro. Il massimale è di 38.596,80 euro: il massimale per la retribuzione di riferimento è di 113.520 euro.
In conclusione facciamo chiarezza su ogni quanto si pagano i contributi volontari. Gli stessi che non andranno pagati in un’unica soluzione. Il versamento è trimestrale e va effettuato entro l’ultimo giorno del trimestre solare. Per il trimestre gennaio-febbraio-marzo il versamento va effettuato entro il 30 giugno. Quello successivo (aprile-maggio-giugno) la scadenza è fissata al 30 settembre. L’esborso annuo va suddiviso per quattro diverse tranche di pagamento.