Come realizzare un identikit perfetto per quanto riguarda un latitante? Tutto quello che dovresti sapere in merito e non solo
L’ultimo esempio che viene in mente non può che essere quello relativo a Matteo Messina Denaro, ovvero il pericoloso boss di ‘Cosa Nostra’ che è stato catturato verso la metà di gennaio di quest’anno dopo una latitanza durata per ben 30 lunghi anni. Proprio nella sua Sicilia, precisamente all’interno della clinica ‘La Maddalena’ dove si stava per sottoporsi ad una seduta di chemioterapia. L’ultimo suo identikit risaliva addirittura alla fine di marzo del 2014. Quasi dieci anni prima del suo definitivo arresto. Ed, a dire il vero, mostra anche una certa somiglianza con quello che è diventato oggi il nativo di Castelvetrano.
In quella occasione, a creare l’identikit, fu un Gruppo d’investigazione sulla criminalità organizzata da parte della Guardia di Finanza. Anche se non erano presenti né occhiali né altro. Quello che in molti si chiedono è come sia possibile realizzare questo tipo di lavoro. Ovviamente non tutti i risultati sono aderenti alla realtà. Anche perché: più si hanno informazioni o immagini disponibili e più si riesce ad ottenere un identikit fatto bene. Il lavoro della polizia scientifica riguarda la “composizione del volto”. Ovvero il tentativo di disegnare il ritratto di una persona.
Cos’è l’age progression? Non è altro che il provare ad applicare gli effetti del tempo a immagini ormai datate. Ovvero quelle che mostrano come appare la persona ricercata in quel momento. Proprio come nel caso del boss siciliano catturato da qualche mese. Questo tipo di metodo non consiste solamente nel ridurre i capelli o anche inserire qualche ruga, ma ben altro ancora. Ovvero cambiare il viso anche ad alcune caratteristiche. Senza dimenticare gli effetti ambientali e legati alla salute. Tra queste anche informazioni su possibili malattie o altro.
Anche in questo caso era avvenuto con un altro pericoloso boss della mafia. Ci stiamo riferendo a Bernardo Provenzano. Era disponibile solamente una fotografia segnaletica degli anni ’60 (quando di anni ne aveva 30). Era malato e non si avevano informazioni sulle sue condizioni di salute. Dunque si è sempre andati per approssimazione. Anche se, nel corso degli ultimi anni, questo metodo è andato sempre a migliorare. I sistemi si sono evoluti grazie alle nuove generazioni con sistemi di intelligenza artificiale. Altro che ‘FaceApp’.
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