Dopo che sono state abolite le agevolazioni a favore dei turisti, Londra ha perso il primato dello shopping nei confronti di altre città europee
La crisi economica, probabilmente inaspettata dagli stessi cittadini e governanti britannici che avevano scelto di uscire dalla Comunità Europea, sta avendo serie conseguenze per il mondo del lavoro e per l’intera economia interna del Regno Unito e l’ultima decisione presa dal primo ministro Rishi Sunak fa ancora più discutere.
La Brexit ha portato a una riduzione dell’economia britannica pari al 4 per cento, il Covid e la conseguente pandemia hanno amplificato la portata della crisi, tanto che l’unica a non aver dato segnali di ripresa nell’ultimo anno è proprio l’economia interna della Gran Bretagna.
Il 23 giugno 2016, in occasione del celebre referendum sulla Brexit, il 51,89% dei sudditi della Corona votò per il Si, sancendo così l’uscita del Regno Unito dall’Ue, con l’addio definitivo che poi si è materializzato a partire dal primo febbraio 2020. Ma gli ultimi sondaggi dicono che il 61% dei cittadini britannici sarebbe favorevole a un ritorno nei ranghi dell’Unione europea, con una percentuale che aumenterebbe mese dopo mese con l’acuirsi di una crisi economica che non conosce rallentamento. La pandemia da Covid e la guerra in Ucraina sono risultati devastanti per il delicato meccanismo interno inglese già tutto teso ad assorbire l’uscita dalla UE, fatto sta che oggi gli stessi sudditi, a pochi giorni dall’incoronazione del nuovo re, non rifarebbero la stessa scelta. E l’ultima decisione del governo ha finito per scontentare definitivamente tutti.
L’ultimo schiaffo che il governo ha rivolto all’economia inglese è stata la decisione di abolire le agevolazioni fiscali, come il rimborso dell’Iva, per tutti i turisti in visita sul suolo britannico. Una decisione che ha scontentato immediatamente tutti. Una misura che rischia di aggravare ulteriormente la crisi in alcuni dei settori più colpiti dalla pandemia, come quello del turismo e di tutto il suo indotto. Ogni anno arrivano a visitare Londra e la altre città inglesi oltre 16 milioni di persone, che spendono 14,3 miliardi di sterline nel Regno Unito e 3,5 miliardi in shopping tax-free, grazie al famigerato Vat Retail Export Scheme che permetteva ai turisti extra-europei di ottenere il rimborso dell’Iva sugli acquisti fatti in Gran Bretagna, con uno sconto del 20%. “La decisione di togliere gli acquisti tax free per i turisti è un autogol per il Regno Unito”, ha dichiarato Gerry Murphy, presidente di Burberry, uno dei maggiori brand del paese, durante una conferenza organizzata dal governo Uk per i dirigenti d’azienda. “La scelta di Rishi Sunak ha reso la nazione meno attraente per il turismo e lo shopping nel resto d’Europa”. A tutto vantaggio di altre capitali della moda europea come Parigi, Milano o Monaco, una decisione che ha reso meno interessante, per un turista, il Regno Unito.
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