Per molti sono il futuro del trasporto, ma la discussione resta invece apertissima sul grado di sicurezza dell’ auto con un sistema di guida autonomo
Da più di dieci anni investimenti milionari da parte di alcune aziende importanti stanno cercando di perfezionare quello che doveva rappresentare il futuro dell’automobile: il sistema di guida autonomo. In pratica un software andrebbe a sostituire completamente la presenza del conducente alla guida della vettura.
Insieme al passaggio ai motori elettrici, le automobili che si guidano da sole potrebbero essere l’innovazione più importante di sempre nella storia dell’industria automobilistica e per questo negli ultimi anni si sono moltiplicati gli investimenti da svariati miliardi di dollari.
L’utopia dell’automobile che si guida da sola viene da molto lontano. Era il 2012 quando i media di tutto il mondo battevano le notizie che alcuni “visionari” avevano cominciato a lavorare su questo progetto che all’epoca appariva davvero da fantascienza. Elon Musk con la Tesla e Chris Urmson per Google Car furono i primi ad assumere uno staff di ingegneri per creare il software giusto in grado di pilotare una macchina al posto nostro. Nel corso degli anni, molte aziende hanno ricevuto investimenti anche da grandi case del settore automobilistico, come Volkswagen e Ford, che avevano puntato a sviluppare il cosiddetto “livello 4” delle automobili autonome, quello in cui il guidatore può distrarsi o addirittura dormire al volante, affidandosi alle capacità della vettura di procedere da sola. Lo sviluppo di queste vetture dovrebbe portare oggettivi benefici, come quello di un traffico più scorrevole, una minore probabilità di incidenti, quasi sempre imputabili a errori umani, ma questo ipotetico radicale cambiamento potrebbe portare con sé anche alcune conseguenze negative.
Uber, l’azienda con sede a San Francisco nota in tutto il mondo, che fornisce un servizio di trasporto automobilistico privato attraverso un’applicazione mobile che mette in collegamento diretto passeggeri e autisti, è stata una delle ultime a gettarsi nel sogno del sistema di guida autonomo per il suo servizio con investimenti enormi, ma proprio un incidente purtroppo mortale accaduto a Tempe, in Arizona, alcuni anni fa, ha minato non poco l’idea futuristica. Una donna che attraversava la strada di notte portando a piedi la sua bicicletta non è stata rilevata in tempo dal software Suv Uber e la mancanza è risultata mortale. Un incidente che ha immediatamente riacceso i dubbi di chi non vede di buon occhio la possibilità ed è sembrato chiudere un capitolo decennale di investimenti, grandi speranze e promesse non mantenute.
Affidare totalmente ad algoritmi la sicurezza propria e di chi circola intorno a noi sulle strade non elimina completamente il pericolo anzi, per molti, proprio il deresponsabilizzare il conducente dal mantenere alta l’attenzione alla guida, è visto come una fonte ulteriore di pericolo. Affidarsi alla tecnologia con sistemi di sicurezza passivi sempre più incisivi e affidabili potrebbe continuare ad essere l’aiuto migliore all’uomo che resta comunque il responsabile più indicato per guidare un’automobile.
Entra nel vivo la discussione per il nuovo impianto a Pietralata, ora la palla passa…
Per contrastare l'uso indiscriminato della plastica arriva l'ennesima proposta provocazione da parte della Comunità Europea…
La tennista bielorussa ha espresso il suo pensiero riguardo alla situazione del conflitto tra Russia…
Dopo l'annuncio arrivato nei giorni scorsi da parte della Tv satellitare, ora è arrivata anche…
Le parole riguardo la guerra di Henry Kissinger rilasciate in un'intervista alla Cbs hanno aperto…
Nelle ultime settimane, sta circolando una nuova truffa che prende di mira migliaia di utenti…