Carburanti a basso impatto, biofuel, aerei superleggeri o ultrapesanti, senza motore come degli alianti, ma anche elettrici, a idrogeno o ibridi. Ecco cosa ci riserva il volo civile del prossimo futuro
I viaggi in aereo saranno del tutto diversi in futuro, sia i mezzi di trasporto che gli stessi aeroporti saranno molto diversi e più pratici. Volare sarà facile come prendere i mezzi pubblici e gli aeroporti diventeranno dei veri centri commerciali.
Molta gente ama volare sopra le nuvole e lo vorrà fare in maniera sempre più comoda. Gli aerei del futuro saranno dotati di piscine, spa e persino un campo da golf. Il volo sarà solo un’estensione dell’esperienza di viaggio complessiva. Il futuro dell’aviazione è molto promettente e ogni passeggero potrà godersi un viaggio del tutto unico e personalizzato.
Dopo il fermo imposto dal Covid 19 e tutte le restrizioni che si sono susseguite, che sono andate pesantemente a incidere anche sulle compagnie aeree, ora le cose sembrano essere tornate alla normalità, anzi, se possibile, forse vanno anche meglio con la grande voglia di tornare a godersi la vita spostandosi da un continente all’altro. Una cosa infatti è certa: voleremo sempre di più. La crescente domanda per i viaggi in aereo porterà a una qualità sempre più elevata, alla ricerca della comodità soprattutto per i viaggi a lunga percorrenza e anche le “macchine volanti” saranno profondamente diverse e alimentate in maniera nuova. L’Organizzazione per l’aviazione civile internazionale nel 2019, quindi anche prima della pandemia, aveva già indicato gli obiettivi di riduzione delle emissioni, comprese le emissioni di gas serra, di almeno il 50% entro il 2050 rispetto ai livelli del 2005. Per far fronte a questo doppio problema, i progettisti degli aeromobili dovranno fare la loro parte ideando aerei profondamente diversi da quelli attuali, capaci cioè di volare di più, di portare più persone, e ovviamente di inquinare molto meno.
Alla ricerca delle forme più diverse, utili ad ottimizzare il risparmio di carburante con il massimo dei posti disponibili, sono tante le futuristiche idee per gli aerei di “dopo domani”. Quello ha forma di V, è il modello che ha visto compiere già dei voli di prova: chiamato Flying V e nato da una folgorante idea di Justus Benad, all’epoca studente dell’Università tecnica di Berlino che stava svolgendo uno stage alla Airbus. Benad aveva concepito un aereo senza fusoliera, con grandi ali a forma di V molto accentuata in cui avrebbero trovato posto i passeggeri. “La V volante”, spiega il suo stesso ideatore, “è nata per creare un aereo simile in quanto a capienza all’Airbus A350, di cui replica il numero di passeggeri, 314, e la larghezza alare di 65 metri”.
Negli Stati Uniti, la Nasa e la Boeing stanno lavorando a un altro progetto di aereo passeggeri, definito ad ala transonica a traliccio. In apparenza il velivolo è simile a un classico Boeing 737, ma la sua ampia ala è molto più stretta rispetto a un aereo tradizionale ed è sorretta da due sostegni fissati alla parte inferiore della fusoliera. Già durante la guerra fredda gli Stati Uniti stavano pensando ad un aereo ad idrogeno, ora con le necessità di risparmio energetico, l’idea di un aereo spinto dal motore ad idrogeno è tornata in auge.
Da quindici anni, partendo da ricerche fatte dalla Nasa e da alcuni privati in Europa, i dirigibili degli anni Venti e Trenta stanno tornando di moda. Alcune aziende hanno deciso di provare la carta del trasporto su velivoli più leggeri dell’aria e con modalità “slow” oltre che decisamente green per quanto riguarda i consumi e l’impatto ambientale. I primi 10, prodotti dalla britannica Hybrid Air Vehicles, dovrebbero essere consegnati nel 2025. Capaci di agganciarsi a terra su qualsiasi superficie piatta, possono essere configurati per il trasporto di persone o merci. Dopo l’ultimo volo del Concorde, il sogno di trasvolare l’Oceano Atlantico in poche ore è rimasto intatto nella mente degli ingegneri e qualcuno sta provando ad accarezzare ancora l’idea. Si chiama “Supersonic Green Machine“, il prototipo allo studio che dovrebbe vedere la luce tra il 2030 e il 2035 per arrivare a volare da Londra a New York in soltanto due ore.
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